Nel nuovo laboratorio hobbistico del CedAS in località Sega di Trambileno, attraverso il lavoro manuale si favorisce la socializzazione
Un laboratorio di volontariato per la realizzazione di presepi, dove le persone in difficoltà possano sentirsi coinvolte, attraverso il lavoro manuale, in relazioni che favoriscono la socializzazione. Il nuovo progetto – promosso dal Centro di ascolto e solidarietà (CedAS) della Caritas di Rovereto – è il frutto più recente maturato dall'esperienza della mostra dei presepi, allestita dal 2011 nel periodo natalizio, ultimamente nella sala Iras Baldessari, con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica locale e i turisti sui temi della solidarietà, dell'uguaglianza e di uno stile di vita più sobrio.
“Lo scorso Natale si è aggiunta la novità dei presepi in formato cartolina pop-up e per l'occasione, in una delle stanze del CedAS, si era allestito un laboratorio dove volontari e persone disagiate avevano lavorato insieme, ritagliando, piegando e incollando i cartoncini”, spiega Roberto Ferrari coordinatore del CedAS roveretano. Alla luce di questa esperienza si è deciso di allargare l'attività del laboratorio hobbistico costruendo presepi con vari materiali, che andranno ad aggiungersi alla mostra del prossimo Natale.
Da un locale, nella struttura di via Setaioli, si è dunque sentita l'esigenza di trasferirsi in uno stabile più ampio. Si tratta di un ex casetta adibita a pesa, composta da due piani, in località Sega di Trambileno, ceduta in comodato alla Fondazione Comunità Solidale. Verso la fine dell'anno scolastico, anche sette studenti dell'Istituto superiore “F. e G. Fontana” hanno svolto attività di volontariato, realizzando presepi nei giorni dal 3 al 5 maggio. Tre di loro hanno operato al CedAS e gli altri quattro nel laboratorio di Sega, dove sono stati accolti anche 3-4 giovani nigeriani ospiti nell'oratorio Rosmini. “Per loro è stata un'esperienza importante e soprattutto siamo rimasti sorpresi della loro abilità manuale”, aggiunge Ferrari mentre ci mostra il presepe costruito nel mese di maggio dai ragazzi africani basandosi su un'immagine fotografica.
Qualunque materiale va bene, anche le statuine raccolte (vedi box) possono essere di varia misura, sarà poi il costruttore ad adeguare il contesto alle dimensioni dei personaggi. Qualcuno sta realizzando simpatiche figure con gli scarti delle pannocchie. Un signore, che si era presentato con due scatole piene di statuine e luci, ha poi deciso su invito degli operatori di dedicare alcune ore di volontariato. “Selezioniamo persone che abbiano almeno un minimo di manualità, che sappiano lavorare il polistirolo, piuttosto che il gesso o qualche altro materiale”, conclude Ferrari, che invita a regalare anche strumenti di lavoro, come ad esempio trapani, martelli, colla, seghe, chiodi. Al momento il laboratorio di Trambileno apre due volte in settimana.
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