Non una fotografia della povertà in Trentino ma uno spaccato significativo di quella parte di società che fa più fatica. Lo offre, come di consueto, il rapporto sull’attività dei servizi della Caritas diocesana e della Fondazione Comunità solidale, il suo braccio più operativo.Questa mattina, nella sede Caritas di via Giusti a Trento, sono stati illustrati i dati relativi al 2014, alla presenza dell’arcivescovo Bressan, del direttore Caritas Roberto Calzà e del direttore di Fondazione Cristian Gatti, che guidano una “squadra” solidale con 50 dipendenti e centinaia di volontari. Sono 3.373 le persone incontrate nei 9 Centri di ascolto sul territorio e nei 21 punti di ascolto parrocchiali. Sono soprattutto stranieri, ma crescono gli italiani, ormai un terzo dei richiedenti aiuto. I numeri sono in linea con quelli dell’anno precedente, così come quello delle richieste complessive, pari a 21.500 con un calo del 20%. Una contrazione dovuta alla tipologia di intervento Caritas, che va mutando in base alle esigenze. Lo conferma ai nostri microfoni il direttore della Caritas, Roberto Calzà:
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