In occasione del 25° anniversario della sua morte, Daiano ricorda mons. Orazio Ferruccio Ceol, il vescovo francescano missionario in Cina e poi in Perù: sabato 20 giugno alle ore 18.30 sarà celebrata una Messa in suo ricordo, presieduta dal suo successore mons. Adriano "Pachi" Tomasi, vescovo di Lima. Anche a Trento sarà ricordato con una Messa martedì 23 giugno alle 16 presso l''Infermeria dei frati minori.
P. Ferruccio Ceol si imbarcò per la Cina nel 1934, tre mesi dopo la sua ordinazione presbiterale. I tempi erano difficili e burrascosi per i cristiani. Durante la guerra cino-giapponese, p. Ceol aprì un piccolo ambulatorio (che sarà poi l’ospedale intitolato al missionario-martire p. Leonardelli), aperto a tutti. Nel 1948 venne nominato vescovo diocesano di Kichow (Qichun): a 37 anni era il vescovo più giovane di tutto il mondo cattolico. Nel 1949 l’armata comunista occupò tutta la Cina. Venne proclamata la repubblica e tutti i missionari stranieri furono espulsi.
La sua vita avventurosa, dopo l'espulsione dalla Cina nel 1952, lo portò a Lima per prendersi cura della grande comunità cinese. In Perù diventò un personaggio molto amato ed un punto di riferimento anche per i peruviani. A Lima fondò e diresse il collegio “Giovanni XXIII” che ha accolto generazioni di studenti. I punti fondamentali del progetto di mons. Ceol erano basati sulla relazione scuola-casa, in stretta collaborazione per una formazione globale dell’uomo e del cittadino. Il motto cinese al quale si ispirava diceva: “L’uomo grande ricorda sempre le sue umili origini; e acquista la saggezza degli altri”. Nel 1983, mons. Ceol si ritirò per motivi di salute e affidò la sua Opera al Gruppo dei genitori della Comunità Cinese di Lima guidato da due frati trentini: p. Adriano Tomasi da San Donà di Trento (oggi vescovo ausiliare di Lima), e p. Giuseppe Bortolotti da Rizzolaga di Piné.
Rientrato nel convento di S. Bernardino a Trento, divenne vescovo emerito di Kichow. Morì a Trento il 23 giugno 1990, all’età di 80 anni.
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