Lo scorso anno è stata avviata alle Bresadola l'esperienza del cosiddetto “parlamentino”, dove gli studenti hanno la possibilità di esprimere le loro esigenze e fare proposte, stabilendo un dialogo costruttivo tra alunni e con i professori e il dirigente. Tutt'altro che un gioco questo parlamentino degli studenti, anzi un vero e proprio organo istituzionale, che ha già inciso sulla vita scolastica con le sue decisioni. Ispirato all'esperienza positiva delle medie di Cognola, è composto da due rappresentanti per ogni classe, eletti democraticamente.

Le questioni discusse nel parlamentino fanno parte del vissuto scolastico; per esempio è emersa la richiesta di bagni più accoglienti e di spazi più consoni per la pausa. Ma sono stati affrontati anche problemi più seri, come i furti in classe, lo scorso anno (i ragazzi si impegnarono nella chiusura delle aule individuando un responsabile della chiave), o la questione delle merende, con il ripetersi di spiacevoli episodi tra i ragazzi di terza e di prima: “Gli atteggiamenti di insofferenza o rifiuto dell'ambiente scolastico nascono spesso da una poca consapevolezza del proprio ruolo di studente e dalla percezione di uno spazio decisionale limitato” riflette il dirigente scolastico Michele Rosa; “Per questo ci sembra importante coinvolgere i ragazzi in modo più attivo e responsabile, dentro e fuori la scuola”.

Fin dall'inizio l'attività del parlamentino stata seguita da Marco Linardi, ma quest'anno anche i professori hanno partecipato, a turno, alle sedute mattutine. L'esperienza era nata in seguito ad alcuni comportamenti antisociali emersi tra gli studenti. “Per farvi fronte – spiega Rosa – siamo partiti non da una riflessione teorica o da un atteggiamento impositivo, ma da un'innovativa strategia di coinvolgimento. Visti i risultati fin qui ottenuti, penso sia una strada che dobbiamo continuare a percorrere”.