Le Filippine, secondo dati della Walk Free Foundation (WFF), si classificano al 98° posto tra i 162 paesi del mondo con il maggior numero di schiavi moderni, e sono tra i 12 paesi asiatici in cui è maggiormente presente il fenomeno, soprattutto a causa della povertà estrema. Il quadro allarma a tal punto che il presidente della Conferenza Episcopale delle Filippine, mons. Socrates Villegas, Arcivescovo di Lingayen-Dagupan, ha chiesto “azioni concrete” alle parrocchie e ai laici per lottare contro “la moderna schiavitù”.
“La gente non può essere indifferente alla tragedia dello sfruttamento del lavoro”, ha detto mons. Villegas. “Chiediamo ai nostri parroci e ai nostri laici di farsi custodi dei nostri fratelli e sorelle schiavizzati”.
Il messaggio, inviato all’Agenzia Fides, si riferisce alla vicenda dell'incendio in una fabbrica di calzature a Valenzuela City, che ha causato la morte di almeno 72 persone. L’episodio ha riportato alla ribalta delle cronache il fenomeno dello “sfruttamento in cui giovani, donne, bambini, anziani sono costretti a lavorare in circostanze e situazioni spaventose”, senza alcuno standard di sicurezza.
Tali luoghi di lavoro, ribadisce mons. Villegas, “dovrebbero essere oggetto di ispezioni implacabili” e, dove si constata che si è in presenza di sfruttamento, “devono essere chiusi”.
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