L'introduzione della telemedicina consentirà all'utente di parlare per via informatica con il medico o l'assistenza infermieristica
C'era una volta…la casa di riposo, identificata generalmente come una struttura in cui venivano parcheggiati gli anziani per gli ultimi anni della loro vita; nell'immaginario collettivo un luogo tetro in cui si attendeva alla bell'e meglio la fine dei giorni. Non era da meno la casa di riposo di Pergine, che affonda le radici nel 1423 quando Ermanno fu Zanino lasciò con suo testamento alla Fradaglia dei lavoratori “un letto fornito per collocarvi un povero artista infermo”; per essere elevato nel 1508, con bolla del pontefice Giulio II, a pubblico nosocomio aggregato al grande ospedale S. Spirito di Roma.
Un passo importante fu possibile nel 1959 con il lascito di palazzo Montel da parte di Luisa Montel in Gentilini, che consentì la crescita e gli sviluppi che oggi conosciamo. Fu negli ultimi decenni che si ebbe un salto di servizi, di offerte sanitarie, di qualità complessiva che va ben oltre lo stretto necessario. Oggi l'APSP S. Spirito Fondazione Montel è un'azienda multiservizi che dà risposte concrete ad ogni esigenza della persona, quella anziana in primis, ma anche tutte le altre che vogliano curare la propria salute.
La conferma viene dal bilancio sociale che il nuovo presidente Rodolfo Franzoi e il direttore Giovanni Bertoldi hanno presentato nei giorni scorsi, dal quale emerge con chiarezza la complessità dell'offerta, che non è limitata al mantenimento dello status quo ma che si proietta con forza nel futuro, adattando l'organizzazione e i servizi ai consistenti mutamenti della vita di oggi, con la popolazione anziana che ha davanti un periodo di profondi cambiamenti. Nel 2011 era il 19,3% della popolazione, per il 2030 si prevede un 24,5%, di cui un quinto non autosufficienti. Un'evoluzione che impone la ricerca di soluzioni al passo con i tempi e con la diminuzione costante delle risorse pubbliche. La strada è quella del contenimento della spesa sanitaria e della promozione dell'assistenza domiciliare.
L'organizzazione dell'APSP S. Spirito di Pergine è indirizzata proprio in questo senso, con un occhio alla mission propria dell'azienda che guarda al mondo dell'anziano, ma con un'apertura all'esterno che consente di valorizzare al meglio l'intera organizzazione, che appare quanto mai complessa. Bastano pochi numeri per comprenderlo: 11 milioni il valore della produzione, 223 i posti letto coperti per oltre il 99%, oltre 260 i dipendenti impegnati in un costante aggiornamento (più di 20 ore annue ognuno), oltre 180 mila all'anno i pasti confezionati per interni ed esterni, decine gli utenti del centro diurno e dei servizi fisioterapici. Naturalmente l'impegno maggiore è per gli ospiti che presentano sempre più problemi che richiedono assistenza totale. Nel 2014 oltre il 73% presentava necessità di quasi totale dipendenza; con tutto ciò che questo comporta in fatto di assistenza. Per questo è stato assunto un nuovo medico e si è aumentato il servizio socio assistenziale con 40 minuti giornalieri in più rispetto ai parametri provinciali.
Ma si guarda anche con sempre maggior impegno al futuro. Ed ecco l'introduzione della telemedicina che consente all'utente di parlare per via informatica con il medico o l'assistenza infermieristica, con vantaggi per la rapidità dell'intervento e riduzione dei costi. E al futuro si guarda anche con l'adeguamento delle strutture, con la realizzazione del centro servizi sotto la sala polivalente di via Pive (560 mila euro), il nuovo nucleo Alzheimer sul lato ovest dello stesso edificio (1.242.000 euro) e la prossima ristrutturazione dell'edificio di via Pive (1.846.000 euro) e della palazzina ex uffici (450.000 euro).
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