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La sede Ocse di Trento non chiude, anzi rilancia. Il centro, una delle quattro sedi operative (nel mondo) dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, sorta a Parigi nel 1948, continuerà ad essere sostenuto dalla Provincia, smentendo le ipotesi di disimpegno di Piazza Dante. Il rilancio, per il quinquennio 2016-2020, è stato confermato da una delegazione della Provincia nel corso di una riunione nella capitale francese. La partnership – ed è questa la novità – sarà però estesa alla Regione Trentino Alto Adige, alla Provincia autonoma di Bolzano, alla Fondazione di Venezia e alla Camera di Commercio di Udine.
Focus del centro – precisa una nota della Provincia – continuerà ad essere il sostegno allo sviluppo dei territori, all’integrazione delle loro economie nello scenario europeo e all’attuazione delle politiche necessarie per ottenere risultati migliori in termini di crescita e di posti di lavoro. Il Governo Rossi chiede ai ricercatori OCSE maggiori ricadute sul territorio dal lavoro ed invita a continuare ad indicare il Trentino come modello di sviluppo, soprattutto sul fronte cooperativo. In cambio la Provincia si impegna a sostenere il centro fornendo la sede per le sue attività, che rimane quella di vicolo San Marco, e con un contributo finanziario inferiore di 100 mila euro all’anno rispetto al passato, per complessivi 2,5 milioni di euro nei prossimi cinque anni.
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