Martiri come oggi

Il mondo prega per i martiri e Trento ha ricordato padre Mario Borzaga ucciso in Laos con il suo catechista. “Come gli studenti in Kenya”

"Quando sono venuto a Trento per conoscere i luoghi in cui era nato e cresciuto padre Mario, sono stato accolto dalla sorella Lucia ed entrando nella sua casa ho subito avvertito un forte coinvolgimento: ogni stanza lo evocava e parlava di lui ed è stato come ascoltare la prima delle note che hanno composto la melodia della sua vita".

Il regista e scrittore Paolo Damosso ha ricordato così il suo primo viaggio nella città natale di padre Mario Borzaga, avvenuto nell'agosto 2013, presentando il suo "Romanzo d'Amore. Mario Borzaga " (Edizioni San Paolo, 2014) nel corso dell'assemblea dell'associazione "Amici di padre Mario" tenutasi nell'oratorio di S. Antonio il 15 maggio. L'incontro si è svolto a pochi giorni dall'annuncio della beatificazione dei Servi di Dio Mario Borzaga, sacerdote professo della Congregazione dei Missionari Oblati della Beata Maria Vergine Immacolata, e Paolo Thoj Xyooj, laico catechista, uccisi in odio alla Fede in Laos nel mese di aprile del 1960.

"Non ho parole per esprimere la gioia provata quando ho saputo che Papa Francesco ha riconosciuto il martirio di Mario e Paolo – ha detto Lucia Borzaga, ricordando il ponte di condivisione esistente tra i bambini della catechesi della parrocchia di S. Antonio e di S. Cuore e quelli del villaggio di Kiuchatiam, la missione dove era padre Mario, alla quale sono state inviate somme cospicue utilizzate per acquistare materiale scolastico e garantire acqua e servizi igienici nella scuola in via di costruzione.

Alla preghiera condotta dal parroco don Renzo Caserotti è poi seguita la lettura delle ultime fasi che hanno portato alla beatificazione da parte del postulatore padre Angelo Pelis O.M.I. "È la prima volta che scrivo un libro su una figura contemporanea – ha spiegato Damosso, raccontando la genesi della biografia sul missionario trentino -, ma più che un autore mi considero un amico di padre Mario e sento che mi accompagna con la sua presenza costante e discreta".

Alla base dell'opera, scritta come la sceneggiatura di un film, sta una motivazione profonda: "La prima lettura del diario non è stata semplice ma quelle successive mi hanno permesso di scoprire una personalità poliedrica: padre Mario – ha proseguito Damosso – è un creativo della parola scritta, un poeta, un bravissimo scrittore e giornalista e ciò che mi ha colpito maggiormente è che, pur avendo un'interiorità profonda, non perde mai il senso della quotidianità. Non sapevo cosa avrei scritto ma l'ho fatto per chi ancora non lo conosce, sapevo invece quale sarebbe stato il titolo perché lui stesso ad un certo punto definisce la sua vita un romanzo d'amore".

Un libro inteso come l'antipasto per la lettura del diario, un invito a scoprire l'essenza di una vita in cui l'amore è fonte ispiratrice di ogni azione e ad assumere l'impegno di fare memoria dei valori racchiusi in questa storia, facendola conoscere anche alle nuove generazioni.

Mario Borzaga, infatti, è il paradigma di una santità ordinaria – "Ho capito la mia vocazione: essere un uomo felice pur nello sforzo di identificarmi a Cristo Crocifisso" -, quella di chi cammina al nostro fianco, di chi ogni giorno vive confrontandosi con la sua coscienza in una lotta con i propri limiti che diventa opportunità di crescita.

"Di fronte ai 147 studenti cristiani uccisi in Kenya il mese scorso – ha concluso il suo appassionato intervento lo scrittore – viene spontaneo domandarsi se ci stiamo abituando alle persecuzioni contro i cristiani ma non possiamo ridurre il martirio ad una notizia di attualità che si consuma sui giornali, alla tv, in internet: l'unica risposta è l'esempio di padre Mario che ha amato senza condizioni, convinto che «i martiri sono sempre simpatici», un termine che regala speranza e una prospettiva di futuro".

Al ricordo dei compagni di seminario e di amici della famiglia Borzaga presenti all'incontro è infine seguita la lettura di una lettera scritta da Giuseppe e Nino Orlando, due chierichetti di 14 e 15 anni di Patti (Messina) che hanno riconosciuto in Mario un fratello più grande, capace di un “sì” fermo al quale si è unito Thoj Xyooj Paolo, primo martire laotiano, augurandosi che "Romanzo d'Amore" arrivi presto anche tra le mani di Papa Francesco.

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