Si terrà a Vigolo Vattaro, venerdì 22 e sabato 23, il sedicesimo Convegno Regionale di Speleologia del Trentino Alto Adige. Nella nostra Regione il numero delle cavità naturali e artificiali note supera le 1.500 unità
Un’occasione per approfondire la conoscenza della Terra, e, in particolare, del mondo sotterraneo. Quest’anno, si terrà a Vigolo Vattaro, tra venerdì 22 e sabato 23 maggio, il sedicesimo Convegno regionale di speleologia del Trentino- Alto Adige. Organizzatora il gruppo Grotte S.A.T di Vigolo Vattaro, in collaborazione con le sezioni S.A.T., Orizzonti Comuni, centro giovani Rombo, il Comune e il Consorzio Turistico della Vigolana.
Durante il convegno, si parlerà delle cavità naturali e artificiali della nostra Regione, il cui numero – che comprende solamente quelle note – supera le 1.500 unità. Contando solamente quelle artificiali del Trentino Alto Adige – attività svolta dal Catasto delle Cavità Artificiali del Trentino Alto Adige, che l’anno scorso ha tagliato il traguardo dei suoi primi dieci anni di attività – si raggiungono le 637 unità, presenti, per la maggior parte, in Trentino. Solo nel triennio 2011-2014, ne sono state registrate 222.
Per cavità artificiali si intendono quelle scavate dall’uomo per l’approvvigionamento idrico (pozzi e acquedotti), per l’insediamento (in Trentino è catastata solo la cantina di un castello), per la realizzazione di luoghi di culto (rare in Trentino), miniere, opere di trasporto e gallerie militari, che rappresentano la maggior parte delle cavità iscritte. Per entrare a far parte del Catasto devono essere datate almeno 50 anni e avere almeno 5 metri di lunghezza o profondità.
Tra le scoperte speleologiche più recenti in questo campo, vi sono, ad esempio, due vani risalenti all’età moderna (probabilmente entro il XVIII secolo), nel sottosuolo del Liceo Prati di Trento, destinati all’utilizzo come cisterna e ghiacciaia neviera, l'unica registrata finora in regione, con un’apertura su quella che era la strada per far entrare la neve all’interno e fabbricare del ghiaccio per conservare le derrate alimentari. Il Trentino Alto Adige, per numero di cavità artificiali – è seconda, in Italia, solo al Friuli Venezia Giulia.
“Questa esplorazione dovrebbe stimolare lo svolgimento di una vera e propria attività di 'speleologia urbana' alla scoperta del sottosuolo nei centri abitati, che in regione manca del tutto, se si escludono le ricerche sui ricoveri antiaerei a Bolzano”, spiega il responsabile del Catasto cavità artificiali Marco Meneghini, che terrà una dettagliata relazione sul tema sabato 23 maggio, durante la giornata ospitata dal Centro Giovani Rombo, gestito dall’associazione “Orizzonti Comuni”.
Dalle 9 alle 18, sarà dato ampio spazio anche agli interventi di gruppi di speleologi, con una particolare attenzione allo stato delle esplorazioni delle principali grotte della regione. Saranno presenti, oltre a quello di Vigolo Vattaro, il gruppo Grotte Sat di Selva di Grigno, di Lavis e di Arco, il gruppo Grotte Trevisiol e il Gruppo Speleologico Trentino.
Il convegno – l'ingresso è gratuito (info: 0461.848350 ; mail info@vigolana.com) – si aprirà ufficialmente venerdì 22 alle 20.30 nel teatro di Vigolo Vattaro, con la proiezione del filmato “Esplorazioni alle porte del tempo” che racconta le spedizioni negli antichi massicci dei tepui tra Venezuela e Brasile, nelle grotte dei cristalli di Naica e nelle grotte glaciali del team di “La Venta”, un’associazione che elabora progetti di esplorazioni geografiche, con una particolare attenzione al mondo sotterraneo.
Durante il convegno, il Gruppo Grotte Sat di Vigolo Vattaro raccoglierà dei fondi che saranno poi consegnati all’associazione Solidarietà Vigolana, che li destinerà all’alpinista Fausto De Stefani, che da anni svolge volontariato in Nepal. Sempre nelle sale del Centro Giovani di Vigolo Vattaro, da venerdì pomeriggio a domenica sera, sarà possibile visitare la Mostra Filatelica Speleologica “Il lato oscuro della filatelia: francobolli di grotte, fenomeni carsici e fauna ipogea e speleologi da tutto il mondo”, curata da Daniele Sighel e da Riccardo Decarli.
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