Tra verità storica, gioco letterario e amara ironia si muove il nuovo libro di Roberto Pancheri, che quasi lancia una sfida al lettore e alle sue certezze in merito al più importante evento mai accaduto nella nostra città: il Concilio di Trento (1545-1563). Si intitola “I racconti del concilio” (Curcu & Genovese 2015) e contiene 25 brevi interventi, per metà già pubblicati e per metà inediti. Attento ai dettagli e mosso da grande curiosità, l'autore mette a nudo i retroscena di questo evento cruciale della storia europea tenendo sempre come protagonista la multiforme umanità che gli dà vita, dai papi ai barbieri, dai cardinali ai buffoni, dagli ambasciatori ai paggi e agli orologiai.
Il libro verrà presentato a Trento da Pietro Marsilli in dialogo con l'autore, con letture di Fiorenzo Pojer, lunedì 18 maggio alle ore 17.30 nella Sala Affreschi della Biblioteca Comunale (via Roma 55).
Roberto Pancheri è forse il più prolifico storico dell’arte attivo in Trentino. Massimo esperto mondiale di Giovanni Battista Lampi, sul quale ha curato esposizioni e scritto articoli e libri insuperati, le sue indagini si sono allargate anche in altri ambiti. Sul Concilio di Trento ha scritto “Il concilio a Trento. I luoghi e la memoria” (2009), con una prefazione di Iginio Rogger e fotografie di Gianni Zotta. Nel 2012 ha dato alle stampe “Il concilio di Trento. Storia di un’immagine”.
Ma nell’ambito della storia dell’arte Roberto Pancheri ha scritto anche diversi libri non di ricerca scientifica, bensì di narrazione, caratterizzati da uno stile carico di leggera ironia e al contempo sempre puntualmente documentato. In tale ambito ha esordito nel 2008 con il romanzo-inchiesta “Il giocatore di diabolo” ispirato al furto di un dipinto di Watteau avvenuto al Louvre nel 1939. Con il romanzo “La Venere di Hayez” ha vinto nel 2010 il primo premio Mario Soldati per la narrativa. Nel 2012 è uscito con “Nel castello di Praga”, la storia vera di un pittore della Controriforma. Con l'ultimo libro, ritorna sul suo amato tema del Concilio.
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