Giovani operatori di pace

L’associazione “Noi Valle dei Laghi” promuove un corso di educazione aperto ai giovani dai 14 ai 29 anni

“I nostri tempi, contrassegnati dalla globalizzazione, con i suoi aspetti positivi e negativi nonché da sanguinosi conflitti ancora in atto e da minacce di guerra, reclamano un rinnovato e corale impegno nella ricerca del bene comune, dello sviluppo di tutti gli uomini e di tutto l’uomo”. Risuonava come un deciso incoraggiamento planetario il messaggio di Benedetto XVI per la Giornata mondiale della pace del 2013 dal tema: “Beati gli operatori di pace”.

Maggiormente in questi ultimi mesi, agli animatori dell’associazione “Noi Valle dei Laghi” di Lasino era parso doveroso gettare le basi per intraprendere un cammino di pace rivolto alle nuove generazioni nell’educarli alla cittadinanza attiva per far si che ognuno agisca responsabilmente nelle diverse frange della società civile di fronte a forme di conflittualità emergenti o consolidate.

Per addentrarsi nella cultura della pace e della nonviolenza promuovono un corso di educazione per “operatori di pace” aperto ai giovani dai 14 ai 29 anni d’età il cui avvio verrà ufficializzato sabato 9 maggio alle 20.30 nella sala dell’oratorio di Cavedine alla presenza di don Rodolfo Pizzolli, volontario in Bosnia-Erzegovina negli anni del conflitto armato, attraverso la raccolta di adesioni, la conoscenza reciproca e alcune considerazioni sul valore della pace ai nostri giorni.

“Un percorso indispensabile per lo sviluppo della comunità sia nel presente sia nel futuro perché la nostra associazione cerca di offrire ai giovani anche occasioni di confronto sui grandi temi della vita come quello della pace”, riflette Katia Comai, una delle animatrici che il 28 aprile ha presentato il progetto “Sulla strada per la Pace”.

Della sua realizzazione si occupano l’associazionismo vallivo e quello provinciale scandendo in tre momenti informali il suo evolversi: serate di incontro con persone che hanno subito gli orrori delle armi; esperienze dirette di volontariato a Sarajevo e a Mostar in Bosnia e, in dicembre, due giorni al Servizio Missionario dei Giovani di Torino dove i partecipanti porteranno il loro aiuto in lavori come la cernita di indumenti e lo smistamento di viveri per le missioni umanitarie e il servzio mensa; serate di restituzione alla comunità locale delle attività svolte.

Il 25 settembre il resoconto del viaggio bosniaco, il 15 ottobre la fiaccolata per la pace in collaborazione con il Centro Astalli per i rifugiati di Villa S. Ignazio e a fine nano una serata di condivisione dell’intero progetto con tutti, attori del cambiamento verso una realtà di pace.

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