Alla veglia promossa dalla Diocesi di Trento la toccante testimonianza della dottoressa eritrea Alganesh Fessaha
Il vescovo di Trento, mons. Luigi Bressan, che ha presieduto, venerdì 24 aprile una veglia di preghiera nella chiesa di S. Francesco Saverio a Trento, in suffragio dei migranti annegati al largo delle coste libiche e di tutte le altre vittime durante le fughe da guerre e povertà dal nord Africa, ha rivolto un appello per atti concreti di solidarietà e di accoglienza nei confronti dei profughi superstiti, evitando dannose speculazioni politiche.
Riferendosi alle persecuzioni nei confronti dei cristiani, alle uccisioni e all'abbandono della terra di origine, Bressan ha parlato di esodo che va ad indebolire anche il ruolo dei musulmani moderati, mentre in Italia, in Trentino e in Europa deve prevalere la cultura della pace e della solidarietà.
Particolarmente seguita la testimonianza di Alganesh Fessaha, medico, originaria dell'Eritrea che ha analizzato le cause degli incessanti flussi migratori.
La veglia ha visto la partecipazione massiccia di fedeli. E' stata promossa dalla Caritas in collaborazione con il Centro missionario, la Pastorale del lavoro, l'Ufficio cultura ed ecumenismo, che hanno proposto spunti di riflessione e letture. Gli studenti dell'Università di Trento, lunedì 27 aprile hanno invece dedicato un minuto di silenzio in memoria dei loro colleghi trucidati a Garissa in Kenya.
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