“Ecco le nostre braccia…”

Attive da anni nella cooperazione internazionale, sono pronte a mobilitarsi per quelle popolazioni che conoscono bene

“Abbiamo dormito in casa, sotto al tavolo della cucina. Ora iniziamo a rimboccarci le maniche per aiutare quante più persone possibili colpite da questa enorme tragedia”. Sono parole rassicuranti quelle che arrivano da Barbara Monachesi, collaboratrice del portale della cooperazione internazionale trentina www.trentinosolidarieta.it che censisce le associazioni e i loro progetti nel mondo. Barbara è la responsabile dell’associazione trentina Apeiron e si trova a Kathmandu. Le comunicazioni telefoniche sono limitate e l’elettricità va e viene, ma, attraverso la sorella Michela, Barbara ha fatto sapere che “tutte le donne e i bimbi di CASANepal sono in salvo”. La struttura è lesionata e due casette hanno subito gravi danni. Apeiron Trento onlus opera nel Distretto di Syanja, a ovest di Pokhara, con un progetto di impresa al femminile che scommette sul protagonismo delle donne, e nelle aree rurali del Distretto di Jumla.

Come Barbara Monachesi, in questi anni diversi volontari trentini si sono alternati in progetti di cooperazione attivati da associazioni con sede in Trentino. E proprio attraverso queste realtà che lavorano là da anni ci si sta organizzando per aiutare il Nepal. “Stiamo pensando di organizzare attraverso queste associazioni una raccolta fondi”, ha detto il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Ugo Rossi. “Saranno il nostro punto di riferimento per gli aiuti che serviranno dopo, per la ricostruzione”.

In Nepal le associazioni trentine sono presenti accanto alla popolazione con micro azioni e progetti più complessi nei settori della salute, dell’ambiente, dello sviluppo sostenibile, dell’educazione, spesso con il sostegno della Provincia di Trento attraverso l’assessorato alla cooperazione internazionale.

Operano anche nelle aree più remote, come a Randepu, nel distretto di Mukli, nella parte bassa della valle del Solokhumbu, praticamente ignota ai percorsi turistici. In queste aree montane quasi inaccessibili, distanti dai maggiori centri rurali, è presente l’associazione Ciao Namastè, che nel maggio 2012 ha inaugurato la “Silvano Primary School”. “La nostra scuola non ha subito danni, non ci sono vittime o feriti”, ha rassicurato il famoso alpinista Mario Corradini attraverso il portale della cooperazione internazionale trentina. “Nel villaggio di Randepu, dove c’è la scuola, non ci sono problemi. La scuola è in piedi, ora le lezioni sono state sospese per un paio di settimane”. Oltre alla scuola primaria, l’associazione Ciao Namastè ha finanziato, con il concorso della Provincia di Trento, anche un punto medico. L’associazione ha deciso di aprire un conto corrente separato, esclusivamente dedicato alla raccolta di aiuti per un sostegno concreto ai danni del terremoto. Per informazioni: ciaonamaste.xoom.it.

L’associazione Amici Trentini è riuscita a raggiungere telefonicamente quasi tutti i propri collaboratori: “Stanno bene, nessuno di loro è ferito e anche le loro case non sembrano molto danneggiate”. Le scosse però sono ancora molto forti e frequenti. “Non abbiamo purtroppo informazioni relative agli istituti e ai bambini accolti e sostenuti. Le comunicazioni non sono facili”. L’associazione sta raccogliendo fondi da destinare all'acquisto in loco di beni di prima necessità e per le cure mediche. Nella valle di Kathmandu è presente con un progetto a sostegno dell'inserimento nel mercato del lavoro di donne nepalesi in condizioni di bisogno.

L’archivio dei progetti della cooperazione internazionale trentina registra anche la presenza in Nepal della Fondazione Senza Frontiere Onlus che per la comunità di Kirtipur ha realizzato una struttura sportiva polivalente e un'area verde attrezzata per gli studenti e dell’associazione Asoka con un micro azione alla periferia di Katmandu. Più in là nel tempo, hanno operato nel paese con micro azioni in campo sanitario il “Raffaella Piva Fund”, nel 2012, nel Distretto di Thulopakar e Sunkhani (una zona montuosa sopra i 2000 metri a due ore dal confine con il Tibet) e il Gruppo Autonomo Volontari per la cooperazione sviluppo terzo mondo di Rovereto (GAV), nel 2009, a Ghandruk nella Regione Pascmancala, la cui capitale Pokhara è vicina all’epicentro del terremoto del 25 aprile.

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