Terremoto in Nepal, tre croci trentine

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Terremoto in Nepal. Nel tragico bollettino di morte ci sono purtroppo anche due trentini Renzo Benedetti, 60 anni di Segonzano direttore della scuola di alpinismo della Sat di Cavalese, e  Marco Pojer 58 di Grumès morti sabato scorso travolti da una frana, seguita da devastante sisma, mentre erano impegnati a 3mila 500 metri in un trekking nella Rolwaling Valley. Al confine con il Tibet. A riferirlo sono stati due loro compagni di spedizione Iolanda Mattevi, sempre di Segonzano rimasta ferita, e Attilio D’Antoni, di Alba di Canazei illeso, ricoverati entrambi all’ospedale di Kathmandu.  

I corpi dei due alpini trentini sono stati recuperati ma sono ancora sul posto, mentre cresce l’apprensione per i quattro speleologi italiani dispersi mentre si trovavano in Nepal nel villaggio di Langtang.  Tra loro il trentino Oskar Piazza, del Soccorso alpino del Trentino. La compagna  Luisa Zappini, responsabile della centrale unica di emergenza in Trentino  poco dopo mezzogiorno ha ricevuto una chiamata dal suo telefono satellitare.  “La voce era di una donna straniera – ha spiegato – quindi non sono riuscita a capire che cosa dicesse. Forse era un dialetto del posto”.

Continua a crescere il numero dei morti. Le testimonianze confermano l’immagine di un Paese “distrutto”, la Caritas ipotizza che il numero delle vittime, già a quota 3.600, possa toccare i 6mila.   I feriti sono almeno 7mila , migliaia gli sfollati e i senzatetto. Per Save the Children quasi due milioni di minori hanno bisogno di aiuto. 

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