Bolzano – Possono delle vetrate artistiche prodotte nel 2015 essere coerenti con un’architettura risalente a diversi secoli prima? È la scommessa che si è cercato di vincere con un progetto didattico, sostenuto dal Fondo Sociale Europeo e finanziato dal Dipartimento Cultura italiana della Provincia. La chiesa dei Domenicani di Bolzano risale al XIII secolo ed è uno dei primi esempi di architettura gotica del Tirolo. Nel 1700 i frati Domenicani lo ampliarono per costruire il seminario andando in tal modo a tamponare in parte le vetrate della facciata ovest. Le nuove vetrate appaiono ora armoniosamente inserite nel contesto generale, coerenti con l’architettura esistente, e costituiscono delle vere e proprie sculture di luce create con l’antica tecnica della “pasta di vetro”. Un dato tecnico: sono state utilizzate in totale due tonnellate di vetro-cristallo e realizzati 12 elementi dello spessore fra i 3 e gli 11 centimetri che compongono le vetrate, del peso ciascuna di circa 700 chili. Queste vetrate monumentali sono finora le uniche nel loro genere.
Le vetrate aiutano a riscoprire il simbolo della luce che ci porta a giungere alla “luce interiore di cui abbiamo bisogno tutti per poter leggere i segni dei tempi”. Lo ha detto il vescovo Ivo Muser giovedì scorso nell’inaugurare l’opera. L’arte, che è un veicolo per raccontare e abbellire la storia, in una chiesa è portatrice di un messaggio: aiuta a “leggere i segni della vita e del Vangelo”.
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