Via al servizio civile, anche in oratorio

Con il primo aprile 66 giovani trentini al lavoro con SCUP, il Servizio Provinciale. Tre di loro – due ragazze e un ragazzo – animeranno i nostri oratori

Non è un pesce d'aprile. Dopo una lunga attesa, legata alla lenta applicazione della normativa del 2007 (la cosiddetta “Legge Lunelli”), lo scorso primo aprile è cominciato per 66 giovani trentini il Servizio Civile Universale Provinciale, che vedrà i “pionieri” impegnati per un anno (o qualche mese in meno, la legge consente flessibilità per i vari progetti) a servizio di varie realtà, come la Caritas, le associazioni degli immigrati, alcuni musei…

Tra le più significative c'è quella degli oratori trentini che da qualche anno non potevano godere della presenza di quello che un tempo veniva chiamato “l'obiettore”. I tre pionieri che hanno preso conoscenza del loro luogo di servizio (5 giorni alla settimana per 12 mesi, compenso ) sono Viviana Passerini di Brentonico, Sara Bertera di Cognola e Marco Bortuzzo. La prima darà una mano nei vari compiti di coordinamento e animazione della sede trentina di Noi Oratori Trento (l'associazione diocesana legata alla Pastorale Giovanile), gli altri due saranno rispettivamente all'oratorio di Lavis e di Borgo Sacco, a collaborare nell'attività ricreoformativa settimanale.

Col titolo “www.oratoriopertutti.wow” è un servizio di educazione e promozione culturale che aprirà la strada ad altri cinque progetti previsti dal bando del Servizio Nazionale (vedi box) e che fornisce energie fresche a “Noi Oratori”, molto richiesta anche sul fronte formative. “Nello scorso fine settimana oltre 90 animatori hanno partecipato ad un week end in preparazione alle attività estive – osserva Carmen Pellegrini, referente diocesana – alla vitalità dei nostri oratori farà bene la presenza dei giovani in servizio civile”. Ma anche per loro i dodici mesi fra calcetti e campeggi, tornei ed eventi comunitari saranno un formidabile banco di prova: “Abbiamo curato con attenzione il progetto formativo quasi personalizzato – sottolinea Monica Collini, formatrice per la Pastorale Giovanile – che va dagli aspetti motivazionali e pedagogici a quelli giuridico-amministrativi”. Un'esperienza destinata quindi a lasciare il segno anche oltre i dodici mesi di servizio e che potrebbe trovare ulteriore continuità.

Non a caso questi primi 66 giovani trentini hanno ottenuto il finanziamento attraverso le modalità previste da “Garanzia Giovani” a sostegno dell'inserimento lavorativo: dopo il Servizio Provinciale potranno guardare al mondo del lavoro con qualche competenza in più e – certamente – maggior fiducia in se stessi e negli altri. Una prima verifica fra qualche mese.

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