Un convegno sui luoghi della Grande Guerra e in particolare sul campo trincerato del Nagià Grom, organizzato dagli studenti delle classi quinte dell'Istituto d'Istruzione Don Milani di Rovereto, indirizzo tecnico economico – turismo.
All'interno delle attività di alternanza scuola lavoro previste per il secondo biennio e per il quinto anno, gli alunni hanno approfondito il tema della Grande Guerra anche grazie alla collaborazione dell'associazione “Un territorio due fronti”. Un percorso iniziato due anni fa che li ha portati a svolgere un approfondimento storico ma anche di conoscenza e valorizzazione del Territorio. Ne è nato un convegno, momento conclusivo di questo percorso biennale, dal titolo “Passi nella storia. Turisti sul Nagià Grom: raccontare il passato, capire il presente”, che si è svolto martedì scorso all'auditorium dell'Istituto.
“L'idea è nata dalla volontà di lavorare con i ragazzi sul tema della Grande Guerra non limitandosi solo all'aspetto storico”, spiega la Dirigente dell'Istituto, dott. Daniela Simoncelli. “L'evento del centenario, e i suoi inevitabili ed evidenti risvolti dal punto di vista turistico e della promozione del territorio trentino, ci ha spinti a riflettere su come coinvolgere i ragazzi su questo importante tema e su come aiutarli a riflettere sul legame fra storia, turismo e cultura”.
All'interno del convegno gli studenti hanno presentato il loro progetto didattico e anche i prodotti realizzati all'interno dell'Area Tecnica: video, brochure e pacchetti turistici per visitare e conoscere i luoghi della Grande Guerra e, in particolare, appunto, il campo trincerato del Nagià Grom. Lavori che probabilmente verranno utilizzati anche successivamente dall'associazione “Un territorio due fronti”.
Oltre alla dirigente scolastica del “Don Milani”, sono intervenuti Giuseppe Ferrandi, direttore del Museo Storico di Trento, Camillo Zadra, provveditore al Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto e Giovanni Mazzocchi, presidente dell'associazione “Un Territorio Due Fronti”.
“Fino a dieci anni fa il Nagià Grom era quasi sconosciuto”, ha sottolineato Camillo Zadra. “Oggi è un luogo accessibile, un luogo di formazione e un luogo interculturale perché ha visto combattere soldati di diversi luoghi e proprio per questo è visitato da classi di studenti ma anche dai pronipoti di coloro che lì hanno combattuto”.
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