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Sarà interrogato dal gip già lunedì prossimo Marco Quarta, l’immobiliarista arrestato giovedì sera per l’omicidio di Carmela Morlino davanti all’uscita di un centro commerciale di Rovigo.
Si avvarrà della facoltà di non rispondere in attesa di essere trasferito nel carcere di Spini di Gardolo. L’indagato parlerà davanti al giudice naturale di Trento.
Intanto rinchiuso in cella a Rovigo Quarta piange e chiede dei suoi figli. Nessun parola per Carmela. Nessuna parola di pentimento. “Ero disperato per la separazione, temevo di perdere i miei figli per sempre” si è lasciato andare nello sfogo con il suo avvocato, Luca Pontalti.
Per la difesa sarà una strada tutta in salita. Davanti al giudice sarà forse deciso di chiedere una perizia psichiatrica per dimostrare la tesi del delitto d’impeto, un vizio parziale di mente. Su Quarta pesa l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà e dal vincolo coniugale, oltre che di porto abusivo d’arma. Accuse che portano all’ergastolo. Un ruolo chiave lo gioca propria la premeditazione che, secondo l’accusa, si basa sulla lucidità dell’immobiliarista nell’acquisto, alcuni giorni prima di compiere il delitto, di uno zaino, di calze termiche, di scarponi da montagna e cibo in scatola caricati poi sulla Dacia Duster. Inoltre, l’indagato, e questo è forse l’indizio più evidente, era andato dalla moglie con un coltello da sub con una lama di 20 centimetri. Infine al momento della cattura l’uomo aveva con sé 3mila 500 euro in contanti. Nessun cellulare per non farsi rintracciare.
Insomma, una serie di elementi che, per la Procura, dimostrano che si stava preparando per la fuga. Una latitanza durata 7 giorni.
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