Due nuovi centri per genitori e bimbi, inaugurati a fine febbraio dal Comune nell'ambito del progetto “Famiglie al Centro”
Due nuovi spazi per genitori e bambini, inaugurati alla fine febbraio dal Comune di Rovereto nell'ambito del progetto “Famiglie al Centro”. Due nuove opportunità affinché bimbi e genitori possano interagire con altre famiglie in un luogo adatto a loro con l'unico impegno, per la frequenza, di una semplice tessera annuale dal costo di quindici euro. “Anche se siamo in tempi di crisi abbiamo puntato sull'importanza di creare spazi per fare rete e comunità”, spiega l'assessore alle politiche famigliari Fabrizio Gerola.
A distanza di due settimane dall'inaugurazione abbiamo voluto visitarli per comprendere meglio come stiano proseguendo queste nuove realtà. Al Centro in via Canestrini veniamo accolti dall'educatrice Benedetta Zallocco. Entriamo in una sala ampia dai colori caldi, con alcuni deliziosi disegni dipinti sulle pareti, arredata con due tavolini in legno e sedie adatte anche ai più piccoli, sui cui spiccano alcuni giochi e materiale di cancelleria. In fondo alla stanza un divanetto dove sono sedute due signore mentre guardano due bambini giocare nella stanza subito adiacente. Una è l'educatrice Sabrina Candioli, l'altra è Nadia Benedetti, nonna del piccolo Davide. Accanto, in piedi, c'è Remo, nonno di Caterina, un'altra piccola ospite.
“Questi centri sono una bella realtà”, racconta Nadia Benedetti. “Io frequentavo già da tempo quello in via Benacense tre volte alla settimana, ma ora, spostandosi con l'auto per la città, è possibile avere ogni giorno momenti di incontro utili e divertenti con altri adulti e spazi di gioco per i bambini”. “Non è facile oggi fare i nonni”, spiega invece Remo. “In questi centri i nostri bambini possono divertirsi per alcune ore con altri bambini, con giochi e attività adatte a loro, così che noi non dobbiamo 'impazzire' a casa per inventarci qualcosa”.
Nella stanza vicina Davide e Caterina giocano su un tappetto morbido dove ci sono diversi oggetti. In fondo alla stanza ci sono alcuni cavallini in gomma, un tubo per bambini tutto da attraversare e una piccola casetta. Ma i due bimbi si spostano rapidamente non appena l'educatrice Benedetta li chiama per la merenda. Non siamo in un asilo nido ma tra l'operatrice e i bambini si è già creata una bella sintonia: “Sono già alcune volte che vengono e hanno imparato a conoscerci”, spiega Benedetta. Dopo la merenda i bimbi continuano a giocare e si aggiungono altri bimbi: Teresa e Irene, accompagnate dalle mamme. C'è un bel clima di famiglia “allargata”: i bambini giocano, gli adulti li osservano e li seguono mentre continuano a conversare tra loro.
Il giorno seguente visitiamo l'altro Centro in Viale Trento. Lo spazio per le famiglie e i bambini è ricavato all'interno del teatrino dell'edificio ma si presenta colorato e attrezzato con i giochi adatti per i piccoli. All'esterno dell'aerea giochi alcuni divanetti e alcuni pouf. Ci accolgono Teresa Pietropaolo, volontaria di Quartiere Solidale e Anita Bevaqua, educatrice del Centro. Ci spiegano che hanno concepito questo spazio, così ampio, come un luogo adatto per attività dinamiche e di movimento.
“Il Centro ha aperto da poco, ma siamo molto soddisfatte perché stiamo registrando tra le sei e le sette presenze medie di bambini”, spiega Bevaqua. “Per il momento ci stiamo concentrando su attività di conoscenza reciproca tra noi, i bambini e gli adulti”, aggiunge Pietropaolo.
Nel giro di pochi minuti arriva il piccolo Elia, di quasi due anni, accompagnato dalla mamma Valeria Zocca di Marco. Il bambino si sente subito a suo agio e si siede su un piano morbido per giocare con alcuni trattori e macchinine.
“Sono già alcune volte che veniamo”, spiega Valeria. “Al bambino piace e fa bene anche a me”; è un’occasione anche per uscire di casa dal momento che non ho un’attività lavorativa. Spesso passare intere giornate sola con il bambino si può rivelare pesante”, conclude. “Grazie a queste opportunità, Elia ha la possibilità di giocare con altri bambini e io di chiacchierare, imparare nuove cose e rilassarmi un po’ con le educatrici e gli altri genitori.
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