>
Carmela Morlino aveva trovato il coraggio di denunciare i maltrattamenti, le ripetute minacce verbali e vessazioni che lei e i suoi figli erano costretti a subire. Si era rivolta ai carabinieri, al centro Antiviolenza e ad un avvocato, era seguita dai servizi sociali. La giustizia si è mossa tempestivamente con la misura dell’allontanamento dalla casa, più volte violata dall’ uomo tanto che la Procura aveva chiesto gli arresti domiciliari revocati il 12 febbraio a fronte del percorso di recupero intrapreso dall’ex marito. Il 22 aprile in Tribunale a Trento ci sarebbe stata l’udienza per la separazione. Ma Marco Quarta ha messo in atto la sua minaccia di morte la sera del 12 marzo.
Una tragedia difficile da accettare. Accanto al dolore atroce, è il sapore di impotenza e di frustrazione quello che rimane in bocca. Perche non sono bastate le denunce? Ci sono stati errori di valutazione? La legge è troppo garantista?
Giriamo l’interrogativo a Sandra Dorigotti, presidente di Alfid, l’associazione laica per famiglie in difficoltà che da tempo ha avviato una rete delle Associazioni e delle Istituzioni che agiscono contro la violenza sulle donne” .
Lascia una recensione