Non ci sarà l’obbligo della doppia preferenza di genere
Stop in Consiglio regionale alla legge che avrebbe esteso la cosiddetta “doppia preferenza di genere” (in vigore nelle regioni a statuto ordinario) alle elezioni amministrative in Trentino. Puntava a introdurre già al voto del prossimo 10 maggio la norma per cui “la seconda preferenza è valida solo se espressa per un candidato di genere diverso rispetto al primo”), ma il disegno di legge “per riequilibare la rappresentanza di genere” proposto delle consigliere PD Ferrari, Borgonovo Re e Plotegher – sottoscritto dalle consigliere Maestri e Bottamedi – ha ottenuto una decisa opposizione in aula nelle sedute dell’11 febbraio e del 27 febbraio.
In particolare venerdì scorso le opposizione altoatesine hanno rilevato che la proposta sarebbe stata applicata solo in Trentino (“così si anticipa lo smembramento della Regione”) ed i lavori sono stati interrotti, prima per una riunione dei capigruppo e poi per assenza del numero legale. In serata Sara Ferrari ha chiesto la sospensione del trattamento del disegno di legge,“poiché – ha spiegato – ritengo il tema importante e debba essere trattato in maniera seria e poiché il regolamento dell’aula non permette di proseguire il lavoro”; le opposizioni hanno invece replicato di aver usato “strumenti democratici per esprimere il proprio dissenso”.
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