Miola, il benvenuto della comunità a 18 richiedenti asilo

L’incontro con le autorità a Baselga di Piné
A inizio febbraio si è evidenziata anche sull’Altopiano di Pinè la disponibilità di una struttura privata, e l’assessora provinciale Donata Borgonovo Re ha comunicato al sindaco di Baselga Ugo Grisenti l’intenzione d’ospitare qui dei giovani rifugiati in arrivo dalle strutture di Marco e Castelfondo. Una decisione che ha sollevato da prima dubbi e perplessità in una comunità già provata dalla crisi occupazionale e dalla perdita di lavoro nel settore estrattivo e dell’edilizia. Preoccupazione espressa anche nella raccolta di 500 firme in calce a una petizione e durante un burrascoso incontro tenuto nella sala pubblica di Miola.

Ma il progetto non si è fermato, portando all’arrivo di 18 profughi nella struttura ricettiva pinetana, e alla nascita di nuovi progetti d’accoglienza e sensibilità nella comunità locale, parrocchie e gruppi di volontariato. È stato dapprima il “Gruppo Giovani Pinè”, guidato dalla giovane assessora del comune di Bedollo Samantha Casagranda, a incontrare i coetanei africani in una serata conviviale, proponendo poi un incontro di riflessione con tutta la comunità.

In una serata dai toni sereni e collaborativi, sono intervenuti i tre giovani operatori del “Centro Astalli Trento” Noel, Gloria e Chiara, i quali, dopo un’introduzione generale sulla drammatica realtà dei rifugiati e richiedenti asilo – nel mondo sono oltre 40 milioni di cui solo il 6% passa per l’Italia -, hanno illustrato le prime azioni e gli interventi avviati nella “piccola comunità straniera” di Miola. Per i migranti è già avviato un primo corso d’italiano, a cui seguiranno delle lezioni sugli aspetti legali, sanitari, lavorativi e civili della loro permanenza in Italia (in attesa che la commissione di Verona decisa sul loro status di rifugiato politico), e in tanti hanno espresso la volontà di “dare una mano”.

Il benvenuto ufficiale ai 18 profughi è giunto giovedì scorso nella sala del consiglio comunale dove il sindaco Ugo Grisenti e il presidente dell’assemblea Alfonso Giovannini hanno espresso la volontà dell’amministrazione comunale di avviare la conoscenza reciproca ed il dialogo. Lo spunto per illustrare il territorio pinetano è stato offerto dal grande affresco posto sulla parete della sala consiliare che rappresenta il settore lavorativo, economico, culturale, turistico e sportivo del Pinetano.

Come confermato dal sindaco Grisenti, nei prossimi giorni saranno messe a punto altre azioni e momenti d’incontro, avviando con i profughi brevi tirocini lavorativi non stipendiati impegnandoli nella cura del verde, di orti o degli arredi pubblici. Alfonso Giovannini, ricordando la sua esperienza lavorativa in Svizzera, ha espresso l’augurio ai giovani stranieri di poter tradurre in realtà i loro sogni di vita.

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Da dove vengono i 18 richiedenti asilo. 

I richiedenti asilo sono accolti nella struttura ricettiva di Miola, il garnì Villa Lory. Dieci di loro arrivano dal campo di Marco e otto da Castelfondo; sei sono del Senegal, quattro dal Bangladesh e quattro dalla Nigeria, due dal Ghana, ed uno da Gambia e uno dal Mali. Quattordici hanno meno di 26 anni e solo 4 tra i 40-45 anni; provengono dalla Libia, dove erano impegnati in varie occupazioni (studenti, agricoltori, muratori, dj, sarto e meccanico).

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