“Generalmente la produzione ‘Colbacchini’ non eguaglia mai la qualità del suo maestro Chiappani di Trento per vari motivi, uno dei quali è quello di aver operato principalmente nel dopoguerra, in un periodo in cui la grande domanda di campane, e i materiali di recupero usati, non hanno mai favorito la nascita di campane eccellenti”, spiegano gli esperti del settore. Le campane di buona qualità durano molto; basti pensare che la famosa “Stefena” della chiesa parrocchiale di Revò è stata fusa nel 1534 e non ha mai subito riparazioni in 481 anni di attività.
Il lungo iter burocratico, seguito da Padre Placido Pircali, dalla Diocesi di Trento e dal comitato di gestione della parrocchia ha condotto alla scelta della ditta fornitrice: la Grassmayr Glockengiesserei di Innsbruck. La campana rotta era una la 3, del peso di 278 chilogrammi con un diametro di 79 centimetri; è stata sostituita con una di sagoma moderna, quindi “eccellente”, della stessa nota, che pesa di più: 460 chilogrammi con un diametro di 90 centimetri.
La sostituzione è costata 15 mila euro, spesa sostenuta dalla parrocchia, con un contributo del BIM, del Comune di Cagnò, della Cassa Rurale Novella Alta Anaunia, del Fondo di solidarietà della Diocesi e di un parrocchiano. “Inauguriamo una nuova campana, lo strumento della voce di Dio che chiama i fedeli”, ha detto padre Placido Pircali all’inaugurazione. “Una volta le campane scandivano i ritmi di vita della popolazione; adesso, talvolta, ci si muove per zittirle, perché danno fastidio. Sarebbe triste avere una campana nuova che chiama e nessuno che corre”.
Al termine della celebrazione, Rosario Preti, noto fuochista in Provincia, ha regalato una cascata di luce fatta scendere dalla sommità del campanile, che ha rischiarato a giorno il sagrato della chiesa, tenendo tutta la popolazione con il naso all’insù per 15 minuti e dipingendo nella notte, a tinte infuocate, lo stagliarsi maestoso nel cielo del campanile.
Lascia una recensione