In dialogo fra due mondi

somm: Il 12 marzo due appuntamenti sulle religioni in Cina e sulla medicina cinese

Da sempre le biblioteche sono state lo scrigno del sapere. Solo attraverso la perizia e la costanza di generazioni di studiosi – un tempo legati ad ordini religiosi oggi ad istituzioni laiche – inestimabili patrimoni di libri, cioè di vita e di cultura, sono arrivati fino a noi. Anche nell’era digitale le biblioteche permangono nel loro ruolo di centri di relazione e di aggregazione intorno al bene più prezioso che abbiamo, cioè le idee che circolano e si incontrano.

In Trentino abbiamo un sistema bibliotecario invidiabile e diffuso sul territorio: non ci sono soltanto biblioteche “generaliste”, ma anche specialistiche, legate cioè a determinati centri di ricerca. Anche questa rete fa parte di quel “patrimonio invisibile” che dobbiamo conservare per noi stessi e per chi verrà dopo di noi. Nell’era della globalizzazione e delle rivendicazioni identitarie, la cultura deve riuscire a far incontrare mondi distanti e ambiti di ricerca a prima vista lontani.

Fin dalla sua fondazione, il Centro Studi Martino Martini ha puntato al ruolo di ponte tra terre e culture diverse. Ha coltivato non solo i rapporti con la Cina, facendo conoscere la figura del gesuita missionario seicentesco Martini, ma ha cercato di far incontrare la diversità, ieri come oggi. Una personalità come Martino Martini aiuta a capire in che modo si possono intrecciare discipline fondamentali per comprendere il presente (dalla scienza alla storia delle religioni) e come possono dialogare civiltà lontane ma oggi destinate a confrontarsi (quella europea e quella cinese).

Così il Centro Martino Martini, insieme con la Biblioteca del Muse, la Fondazione Bruno Kessler, la Biblioteca Comunale di Trento, la Civica biblioteca di Rovereto, ha organizzato un progetto biennale intitolato “Terre di mezzo. Popoli, civiltà, saperi in dialogo tra oriente e occidente”, nell’ambito di un bando di finanziamento della Fondazione Caritro. Si tratta di una serie di conferenze, mostre, incontri con l’autore, eventi artistici per valorizzare le biblioteche come spazi aperti di incontro e conoscenza per far dialogare  mondi e discipline a prima vista distanti tra loro. Giovedì 12 marzo sono previsti due appuntamenti. Alle 17.30 presso l’aula piccola della Fondazione Bruno Kessler, si tiene l'incontro sul tema “Taoismo e confucianesimo: le “religioni” autoctone della Cina”. E' il primo di una serie, organizzata insieme all’FBK e in particolare all’Istituto di scienze religiose, intitolata “Riti cinesi. Spiritualità, religioni e culture sulla via dell’oriente”. Sappiamo quanto fascino abbiano esercitato e continuino a esercitare sull’Europa le atmosfere spirituali che vengono dall’oriente. Spesso però si tratta di infatuazioni piuttosto che di conoscenze reali: per questo sarà proposta una serie di incontri con esperti sulle religioni e culture della Cina, partendo dal passato per arrivare ai giorni nostri. I relatori del primo appuntamento saranno la professoressa Margherita Sportelli, dell’Università di Trento, esperta di confucianesimo, e il reverendo Li Xuanzong, Prefetto generale Chiesa taoista d’Italia (al secolo Vincenzo De Ieso).

Lo stesso Li Xuanzong, esperto di medicina manuale cinese, e maestro di Taiji Quan e Qi Gong, Karate e Yoga, terrà alle ore 20.30 presso il Muse una conferenza dal titolo “Medicina Tradizionale Cinese: dal paradigma metafisico alla prassi scientifica”. La medicina orientale rappresenta un paradigma alternativo a quello della medicina europea che poi si è imposto a livello globale. Si tratta di due approcci molto diversi, derivanti da concezioni dell’uomo sviluppatesi prima in ambito filosofico poi in quello scientifico. La conferenza proposta dal Muse offre un approfondimento sulla medicina cinese, dando anche la possibilità di manifestare domande e perplessità in sede di dibattito.

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