Solo attraverso l’integrazione è possibile uscire dall’ottica dell’emergenza e della contrapposizione
Far sentire il fruscio del bosco che cresce, piuttosto che – come generalmente accade – fermarsi ai fragorosi, ma episodici schianti. Si potrebbe sintetizzare così il progetto nazionale, con significativi apporti regionali, che vuole rendere protagoniste le famiglie migranti, offrendo loro un luogo di partecipazione, di confronto, di discussione. Famiglie “in azione”, come recita il titolo dell’iniziativa “Integra”, presentata mercoledì 4 marzo nella sala stampa di palazzo Geremia a Trento, che si propone di favorire la partecipazione sociale e associativa delle famiglie migranti, costruendo insieme a loro proposte politiche che per la prima volta le vedano non come destinatarie dell’assistenza pubblica, ma attive nel costruire azioni di cambiamento sul territorio e politiche che promuovano il benessere collettivo.
La proposta nasce dal Forum nazionale delle associazioni familiari nella convinzione che solo attraverso l’integrazione delle famiglie migranti sia possibile uscire dall’ottica dell’emergenza e della contrapposizione, per costruire invece politiche inclusive rispettose delle diversità. L’iniziativa coinvolge tutte le regioni italiane, ma in sette di queste (Trentino Alto Adige, Valle d'Aosta, Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Sicilia) alla formula del tavolo di confronto si sostituiranno dei “Laboratori famiglia” per un lavoro più incisivo. A livello locale il testimone è stato raccolto dal Forum delle associazioni familiari del Trentino, che ha coinvolto anche il Comune di Trento e la Comunità della Valle dei Laghi, “due realtà che sono già ‘Distretto Famiglia’”, rimarca Paolo Holneider, vicepresidente del Forum trentino. “Per noi – spiega l’assessora comunale alle politiche sociali, Mariachiara Franzoia – l’adesione è stata naturale, il progetto rientra in pieno negli obiettivi del nostro piano sociale”. Sulla stessa lunghezza d’onda Rosanna Bolognani, assessora alle politiche sociali della Comunità della Valle dei Laghi, dove da tre anni con il progetto “Comunità Più” si lavora per “costruire integrazione a 360°” e dove il Tavolo della convivenza, attivo da due anni, si è rivelato uno strumento vincente.
“Le famiglie che parteciperanno ai laboratori avranno modo di conoscersi fra loro, condivideranno le difficoltà che hanno incontrato arrivando in Trentino e cercheranno quindi di individuare dei possibili percorsi di integrazione”, spiega ai microfoni di radio Trentino inBlu Paolo Rebecchi del Forum delle associazioni familiari del Trentino. “Tutte le proposte verranno poi raccolte a livello nazionale”.
A progettare insieme il futuro, per promuovere il cambiamento a partire dal territorio, sono chiamate le famiglie migranti, le associazioni di migranti, la rete di associazioni aderenti al Forum, le donne protagoniste dei Laboratori Famiglia, ma anche i referenti istituzionali, le famiglie e le associazioni familiari dei territori nei quali si terranno i Tavoli e i Laboratori Familiari. “E’ importante valorizzare la presenza delle famiglie immigrate nel nostro territorio”, conclude Rebecchi. ”Il loro protagonismo è il futuro della nostra realtà”.
Lascia una recensione