Minoranze perseguitate

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L’associazione “Verso la Mesopotamia” è nel nord dell’Iraq accanto al popolo curdo e alle comunità cristiane caldee

Garantire i diritti delle minoranze, con particolare riguardo quella del popolo curdo, ma anche le comunità cristiane caldee. E’ lungo questo crinale di solidarietà effettiva – una goccia nel mare delle necessità, ma una goccia indispensabile – che si muove l’attività di sensibilizzazione e di aiuto concreto dell’associazione “Verso la Mesopotamia” che ha sede ad Arco ed è attiva in alcune zone dell’Iraq non certo tranquille – la piana di Ninive con i suoi villaggi, sottoposti a continui attacchi destabilizzanti da parte dei miliziani dell’Isis.

L’associazione arcense coordinata da due medici, Annamaria Parolari e Francesco Piscioli, era impegnata – e lo è tuttora nonostante i continui ribaltamenti e l’estrema, gravissima, precarietà – nella costruzione di un centro sanitario di ostetricia e ginecologia nella zona poverissima della pianura di Ninive, nel Kurdistan iracheno,dove però adesso la popolazione ha dovuto sfollare sotto i continui attacchi degli jihadisti dell’autoproclamato califfato islamico.

Ad eccezione di Alqosh,uno dei principali centri della tradizione cristiana assiro-caldea,ultimo villaggio ancora abitato, dove i militari curdi, affiancati dai peshmerga, truppe d’appoggio molto motivate e preparate logisticamente, hanno posto un argine all’avanzata fondamentalista.E anzi oggi Alqosh, distante solo una cinquantina di chilometri dagli avamposti del Califfato islamico a Mosul, è diventata il rifugio di migliaia di profughi che vi cercano riparo dopo essere stati braccati per giorni e giorni e sono principalmente anziani, donne, bambini ma anche uomini in piena maturità di vita, cristiani, musulmani e yazidi, assistiti per quanto possibile dai volontari di “Medici senza frontiere” e da quelli di Emergency.

Negli ultimi mesi del 2014 almeno 200 mila cristiani sono scappati, una prima ondata si era rifugiata in Kurdistan in giugno dopo la conquista di Mosul, gli altri in agosto quando i tagliagole hanno occupato i paesetti del tavoliere di Ninive imponendo ai residenti il ben noto e orribile diktat: convertirsi all’islam, pagare il tributo sancito per gli infedeli o essere uccisi.

Padre Ghazwan Baho, parroco di Alqosh nel mese di ottobre del 2014 era a Roma per qualche giorno a sbrigare pratiche indifferibili e per l’occasione ha incontrato papa Francesco. Ha voluto fare una visita anche ad Arco per incontrare i membri dell’associazione “Verso la Mesopotamia” a dimostrazione di quanto siano preziose, agli occhi di chi è in una situazione di continuo e impellente pericolo di vita individuale e collettiva, le presenze associate di persone che si interessano alla loro causa, alla loro libertà, al loro diritto ad una vita pacifica e tranquilla nelle terre che abitano da sempre. Questo sacerdote coraggioso che avrebbe potuto fermarsi a Roma e invece ha voluto ritornare con la sua gente, ha raccontato della terrificante presenza e insidia degli integralisti islamici: “L’Isis arriva e crea il terrore imponendo la conversione o il pagamento di una congrua tassa, ma anche se hai pagato tornano e ti uccidono ugualmente”.

Intere famiglie sono state divise, molte donne sono state rapite e non si sa più niente di loro, i ragazzi vengono sequestrati a forza per essere arruolati nelle milizie e obbligati a combattere. Un clima di violenze e umiliazioni in nome di un’interpretazione arbitraria e folle della sharia, la legge islamica che questi fanatici vogliono imporre a tutti, agli stessi musulmani che non la pensano come loro, che abitano nelle aree mesopotamiche, e hanno una visione plurale e aperta – pacifica – dell’islam e alle minoranze cristiane e yazide, superstiti, questi ultimi, dell’antica e pacifica comunità mesopotamica, adoratori del sole e degli astri.

L’associazione “Verso la Mesopotamia”sostiene quelle genti stremate, per farle sentire meno sole perché – come ha testimoniato padre Ghazwan Baho – questa consapevolezza di non essere del tutto abbandonati e dimenticati dà una forza incredibile per resistere e andare avanti con un briciolo di fiducia nonostante il pericolo quotidiano, l’insidia fatale che può sopraggiungere da un momento all’altro.

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