Lo Stat (Studio Teologico Accademico di Trento) ha promosso per lunedì 2 e martedì 3 marzo un seminario di studio dal titolo “Ritornare a Trento: tracce agostiniane sulle strade del Concilio tridentino”, che si terrà in seminario.
La prima sessione alle 9.30 sul tema “Agostino a Trento nelle idee e nei dibattiti” sarà aperta da una relazione di don Cristiano Bettega; seguiranno contributi di Vittorino Grossi, Michele Cassese e Angelo Maria Vitale. Nel pomeriggio, seconda sessione, è prevista la visita all'ex convento agostiniano di San Marco con Domenico Gobbi, alla basilica di Santa Maria Maggiore con Paolo Delama e alla cattedrale di San Vigilio con mons. Giulio Viviani.
La terza sessione – martedì alle 9.30 – su “L'eredità del Concilio di Trento” prevede una relazione teologica di don Andrea Decarli ed una storica di Emanuele Curzel, mentre Domizio Cattoli parlerà del Concilio e le arti figurative. In conclusione la sintesi del seminario.
Fra le iniziative recenti dello Studio Teologico Accademico di Trento da sottolineare anche la recente riunione degli ex-studenti con gli attuali professori, occasione di dialogo e confronto, come ha osservato il rettore don Tiziano Telch. Il direttore, mons. Giulio Viviani, ha ricordato che in questi 7 anni ci sono stati ben 72 studenti che hanno conseguito il titolo di Baccalaureato in Teologia. L’open day, in programma martedì 10 marzo dalle 14.30 alle 18, sarà rivolto soprattutto agli studenti del V° anno delle superiori, per aiutarli a conoscere questa realtà. E’ previsto anche dall’8 al 10 marzo un viaggio a Roma sulle orme dei martiri di ieri e di oggi, aperto anche ai diaconi permanenti, che ha trovato particolare apprezzamento tra studenti e i professori.
Il prof. don Paul Renner, decano dello Studio Teologico Accademico di Bressanone, ha offerto una vivace relazione su “La Chiesa di Papa Francesco” sottolineando l’importanza di conoscere alcuni aspetti della vita del Papa prima della sua nomina. Sin da piccolo ha sperimentato la fatica dell’emigrazione e del lavoro. La sua attenzione ai deboli e ai poveri l’ha vissuta già in Argentina nella quotidianità. Un modo di fare nuovo che non è da contrapporre a quello dei predecessori, ma che apporta uno stile più immediato e caratterizzato da segni semplici ma efficaci. Nel dialogo tra i presenti si è evidenziata l’utilità dello STAT, che offre la possibilità di studiare la teologia per un serio approfondimento delle verità della fede. Alcuni degli ex-studenti hanno messo a disposizione la competenza acquisita nelle loro comunità parrocchiali, in particolare per la formazione degli adulti. Un giovane parroco ha raccontato di aver deciso di riprendere gli studi come occasione di attuare la formazione permanente, riuscendo a conseguire il Baccalaureato in Teologia.
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