Terlago, un percorso espositivo su quattro santi

All’inaugurazione con solenne benedizione del “capitello delle quattro facce” che campeggia in mezzo a un’aiuola acciottolata a due passi dal campo santo di Terlago, ha fatto seguito l’apertura di un percorso espositivo visitabile sino a fine febbraio.

L’allestimento curato dagli studenti dell’Istituto delle Arti di Trento presso l’ex segheria del paese ripercorre l’iter progettuale espositivo superato il quale Terlago è orgogliosamente entrato in possesso di quattro pregevoli formelle policrome rettangolari raffiguranti i quattro numi tutelari del paese: il suo santo patrono Andrea, S. Pantaleone, S. Filippo Neri e S. Anna Metterza.

Queste, asperse con l’acqua santa da un don Tullio Paris rimasto piacevolmente colpito dalla forza espressiva delle immagini riprodotte con la tecnica dello “smalto a gran fuoco”, un’arte applicata all’oreficeria fin dai tempi più remoti, sono installate da non più di due mesi ognuna all’interno di nicchie svasate in pietra calcarea ricavate sui quattro lati del monumento datato 1700 come da iscrizione sul pinnacolo sommitale.

Il lavoro, iniziato a gennaio di un anno fa, era stato commissionato nel 2013 dalla locale amministrazione comunale per conferire all’edicola sacra un ruolo più degno, a distanza di sette anni dall’ultimo restauro conservativo che l’ha interessata in tutto e per tutto. Nell’esposizione sono evidenziati i bozzetti, le campionature, lo studio cromatico e il repertorio fotografico delle azioni di cottura dei supporti. Un progetto, quello condotto dal Dipartimento di Design del gioiello e del metallo, che per gli studenti di due classi del Liceo Artistico “Vittoria” ha significato esperienza diretta con la committenza esterna e con il mondo del lavoro.

E, si badi bene, il decennio che stiamo attraversando è dedicato dalla Cei alle tematiche educative, formative e istruttive per cui la figura di San Filippo Neri, sacerdote ed educatore di grande carisma, è particolarmente rappresentativa. Lui che, anticipatore delle idee di Giovanni Bosco, creò per i giovani l’oratorio: un modo sano di istruire, studiare e pregare. Sembra comunque lontano il tempo in cui, nel costruire una casa, si era soliti per devozione riservare un pertugio a un’immagine votiva cara alla famiglia proprietaria. Era un modo per sentirne più vicina la presenza.

Le immagini dei quattro santi di Terlago lanceranno uno sguardo amorevole su quel luogo che è una vera e propria zona di passaggio, un trafficato crocevia di paese. Chissà che qualcuno non vi punti più spesso gli occhi compassionevoli confidando nella loro misericordiosa protezione.

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