Guerre in Africa, guerra in Europa (l'Ucraina che ribolle), guerre in Medio Oriente e guerre in Asia centrale. “La grande Spada”, di cui parla l’Apocalisse, “è ritornata a governare la terra e sospinge tutti i paesi ad armarsi fino ai denti”. A denunciarlo, con toni più che preoccupati, è padre Alex Zanotelli, comboniano di origine trentina. Di fronte all'enormità della spesa mondiale in armamenti – “quasi cinque miliardi di dollari al giorno” – e al “ritorno trionfale delle armi atomiche”, padre Alex invita a “rilanciare con forza la nonviolenza attiva inventata da Gesù e messa in pratica da uomini come Gandhi, Martin Luther King, Nelson Mandela. Aldo Capitini”. Come? Attraverso due strumenti importanti: la campagna per la Difesa Non Armata e Nonviolenta e la campagna contro le Banche Armate.
“La prima campagna – ricorda Zanotelli -, lanciata all’Arena di Verona il 25 aprile 2014, è una raccolta di firme per una Legge di iniziativa popolare che porta il titolo: 'Istituzione e modalità di finanziamento del Dipartimento della Difesa civile, non armata e nonviolenta'”. Sostenuta da un ampio schieramento del movimento per la pace, chiede l’istituzione e il finanziamento di un Dipartimento che comprende i corpi civili di Pace e l’Istituto di Ricerca sulla Pace e il Disarmo. La raccolta firme terminerà entro il 28 maggio 2015. Per informazioni: info@difesacivilenonviolenta.
L'altro strumento è la Campagna contro le Banche Armate, rilanciata dalle tre riviste missionarie che la lanciarono giusto 15 anni fa: Nigrizia, Mosaico di Pace e Missione Oggi. “Se vogliamo contrastare la Difesa Armata – osserva padre Alex – dobbiamo mettere in crisi la produzione e la vendita di armi (l’Italia è all’ottavo posto nel mondo per la produzione di armi pesanti e al secondo per le armi leggere)”. E chi finanzia la produzione e l’esportazione di armi sono le banche: le cosiddette “banche armate”. Zanotelli si appella, in particolare, alle comunità cristiane perché le trova ancora “fredde”. E “a tutti i cittadini perché insieme, credenti e non, diamo una mano perché le nostre banche impieghino i soldi per la pace, non per la guerra”. Per informazioni: www.banchearmate.it.
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