Un sms contro droga e bullismo

Attivo in Trentino il numero verde 43002. Basta un sms per denunciare situazioni di violenza o spaccio nelle scuole e non solo. L'iniziativa nazionale rivolta a ragazzi, professori e genitori

Contro i fenomeni del bullismo e dello spaccio di droga tra i giovani, nelle scuole e non solo, è operativo anche in provincia di Trento il numero verde 43002. L'iniziativa, lanciata lo scorso settembre dal Ministero dell'Interno, è stata presentata mercoledì 28 gennaio dal Commissario del Governo Francesco Squarcina e dall'Assessora provinciale alla salute e solidarietà sociale Donata Borgonovo Re; presenti anche i rappresentanti delle forse dell'ordine e la Garante dei minori Daniela Longo. Si tratta di un servizio gratuito che permette a chiunque – ragazzi, genitori, insegnanti… – di denunciare episodi di spaccio o violenza inviando un semplice sms al numero 43002: il messaggio dovrà contenere, all'inizio, l'indicazione della provincia nella quale si è verificato l'episodio segnalato (il numero infatti è unico per tutto il territorio nazionale), e poi una breve descrizione del fatto: dalle offese sull'autobus da parte di ragazzi più grandi fino al furto di cellulari o alla richiesta di soldi. Sarà la centrale operativa della Questura a ricevere la denuncia, occupandosi poi di smistarla alla Polizia di Stato o ai carabinieri, a seconda dei casi, per i successivi accertamenti (per i quali naturalmente verrà ricontattato l'autore della segnalazione).

“Credo di poter dire con una certa tranquillità che si tratta di fenomeni che, in questa provincia, non assumono carattere di criticità” ha dichiarato il commissario Squarcina, sottolineando d'altra parte come, sul tema del bullismo, questa non sia la prima iniziativa messa in campo per arginare il fenomeno tra i giovani: dal 2012 è attivo sul sito del Commissariato un link attraverso cui si possono segnalare casi di bullismo; in questi due anni, però, forse anche a causa della scarsa pubblicità che era stata data al servizio, sono state inoltrate solo due comunicazioni. Anche le segnalazioni alla Questura e ai carabinieri nel primo semestre del 2014 si contano sulle dita di una mano, ma l'Assessora Borgonovo Re ha messo in guardia da facili conclusioni: “Questi dati minimi possono corrispondere ad un'inesistenza del problema, oppure ad una non chiarezza della necessità di segnalare il problema quando si pone”. Si punta dunque ad una decisa pubblicizzazione dell'iniziativa tra i giovani e le famiglie: la locandina verrà affissa nelle scuole e nei luoghi di aggregazione giovanile, mentre un segnalibro con il numero verde sarà distribuito agli studenti, “con l'auspicio che poi lo memorizzino nei loro cellulari”. “Questo servizio ci aiuterà a capire la dimensione di questi fenomeni a livello provinciale – ha detto l'Assessora, pur esprimendo qualche dubbio sulla diade “bullismo e droghe”, decisa a livello nazionale – facendone emergere, se presente, la parte sommersa. Naturalmente non possiamo pensare che un numero di telefono a cui fare segnalazioni sia una risposta sufficiente: c'è un percorso formativo, educativo e di accompagnamento che rappresenta una responsabilità per tutte le istituzioni che hanno a che fare con i giovani”.

Rispetto al rischio di rallentamento dell'attività delle forze dell'ordine a causa di denunce false o infondate, il Procuratore della Repubblica Giuseppe Amato ha assicurato professionalità nel riconoscere i casi in cui intervenire: nel dubbio, comunque, è sempre meglio fare la denuncia. Amato ha fatto presente che il bullismo non ha quasi mai una rilevanza penale, ma ha risvolti sociali notevoli ed è questa la ragione per cui il Ministero ha istituito questo servizio SMS. “Si tratta di un ulteriore strumento – ha commentato – che rafforza il già buon rapporto tra le istituzioni e i cittadini trentini, che solitamente non si sottraggono al loro dovere di dare un contributo di conoscenza rispetto a fenomeni che possono interessare le autorità. Forse la mediazione di un numero verde con la garanzia dell'anonimato è uno strumento che in questo senso va incontro soprattutto ai più giovani”. L'immediatezza di un sms, infatti, può aiutare i ragazzi a superare la paura della denuncia, dovuta magari alla vergogna di rivolgersi ad un genitore o ad un insegnante.

Soddisfazione anche da parte di Daniela Longo, Difensora civica e Garante dei minori, che sottolinea la vicinanza dello strumento alle modalità di comunicazione dei giovani: “Li vediamo sempre con il cellulare in mano…”. Accanto al lavoro delle forze dell'ordine sul bullismo, Longo ha deciso di concentrarsi in questo primo semestre sul cyberbullismo. Anche in vista del Safer Internet Day la Garante dei minori ha annunciato diverse iniziative (a cominciare da una pagina Facebook “per raggiungere i ragazzi e parlare con loro attraverso il loro linguaggio”), anche rivolte agli adulti perché imparino “l'ABC” di internet e dei social network: “Così come si insegna a come comportarsi per strada con gli sconosciuti, anche sulle piazze virtuali ci sono delle regole precise e spetta ai genitori insegnarle ai ragazzi”.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina