Siamo nell’Ottocento quando Levico, da borgo rurale, inizia a trasformarsi il centro urbano, sul modello di altre note stazioni termali mitteleuropee, subendo numerose e radicali trasformazioni urbanistiche. Grazie all’interesse sviluppatosi nei confronti delle proprietà terapeutiche e curative di alcune acque, cominciano a essere valorizzate le fonti di Levico e Vetriolo. Il flusso turistico che giunge a Levico per le nuove cure termali, oltre che l’imbottigliamento e la commercializzazione delle acque, aumenta.
Per far fronte a tutto ciò, nei primi anni del Novecento, viene affidata all’architetto storicista Emilio Paor la realizzazione di un nuovo piano regolatore dell’impianto urbanistico cittadino. Inoltre, sempre in quegli anni, viene realizzata una strada carrozzabile di collegamento tra Levico e Vetriolo. Anche il modo di salire e discendere da Vetriolo costituisce un’attrazione turistica: per arrivarvi, si monta su sedie installate su ruote trainate da muli, mentre, per discendervi, si usa una vera e propria slitta.
Per volontà di Julius Adrian Pollacsek, fondatore e direttore della società Levico-Vetriolo-Heilquellen, che per anni si è presa carico della gestione delle acque minerali levicensi, vengono inoltre creati un grande parco termale con una vasta rete di passeggiate ed un’area per l’elioterapia, progettato dal giardiniere paesaggista Georg Ziehl, e il Grand Hotel, inserito proprio in quest’area verde, progettato dall’architetto berlinese Otto Stahn.
Inaugurata nel dicembre del 2013, è stata prorogata fino al 7 aprile. È ospitata a Villa Paradiso e si può visitare gratuitamente (visite guidate su prenotazione). Orario di apertura: da martedì a venerdì (14-19), martedì e giovedì anche al mattino (10-13), sabato, domenica e festività (10-13 e 14-19.). Info: www.museostorico.it.
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