La serata della scorsa settimana – massiccia l’affluenza con circa 130 presenti – ha rappresentato uno dei primi passi in vista della costruzione di un gruppo di stakeholder locali per la prevenzione delle dipendenze, iniziativa proposta nell’autunno del 2014 dal dott. Raffaele Lovaste, direttore del Servizio Dipendenze dell’Apss.
Lo stesso Lovaste ha parlato nel dettaglio del progetto della comunità della Vigolana; progetto che parte dal basso, dalle esigenze della comunità e che, come sottolineato più volte nel corso della serata, vuole cambiare non tanto le idee dei ragazzi riguardo al tema della dipendenza, quanto piuttosto i loro comportamenti, partendo, per raggiungere questo scopo, da una sensibilizzazione del mondo degli adulti, inseriti in gruppi omogenei: quello degli amministratori comunali, degli insegnanti, degli imprenditori, dei commercianti e degli artigiani, degli operatori socio-sanitari, delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, degli allenatori e degli istruttori del mondo dello sport, delle associazioni di volontariato e dell’oratorio, dei baristi e degli albergatori, e degli educatori e animatori sociali.
Gruppi di discussione che si stanno formando e che si riuniranno nei prossimi mesi, aiutati da formatori del SerD. Verranno somministrati loro dei questionari, volti in particolare a recepire quali conoscenze e opinioni gli adulti “significativi” hanno sulle dipendenze, e quali azioni di prevenzione ritengono utile proporre alle amministrazioni. Questi questionari saranno compilati prima e dopo gli incontri, in modo tale da poter osservare l’effetto avuto dalla formazione condotta dai facilitatori del SerD.
È auspicabile che il progetto non si fermi qui: è prevista la programmazione di un’estensione dell’iniziativa, attraverso la “peer education”, l’educazione tra pari, sia nell’ambiente degli adulti “significativi” sia in quello dei ragazzi, dove è necessaria l’individuazione di “opinion leaders” che utilizzino nuove forme di comunicazione per far passare il messaggio dell’iniziativa. Potrebbe essere realizzato, infine, un questionario riguardante la stima di diffusione delle dipendenze nel territorio, che verrà poi restituito, verso la fine dell’anno, alla popolazione.
“Tra amici, in famiglia, al bar: è necessario poter parlare senza alcuna paura della dipendenza, dando spazio a tutte le sue forme”, spiega Cristina Bailoni, presidente dell’associazione di promozione sociale “Orizzonti Comuni” e referente del progetto assieme a Stefano Forti, vicesindaco e assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Vigolo Vattaro. “Non esiste solo la dipendenza da sostanze alcoliche e stupefacenti, ma anche quelle – non meno importanti e diffuse, anche se spesso ritenute meno pericolose – alimentari, affettive e comportamentali, come a esempio la dipendenza dal gioco d’azzardo”.
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