“La novità di Dio”

28 aprile 2013: i cresimandi trentini all'incontro mondiale col Papa hanno ricevuto un aiuto a guardare la storia di ciascuno e quella dell’umanità a partire dall’orizzonte di Dio

L’incontro di papa Francesco con i cresimandi il 28 aprile 2013, in occasione dell’Anno della fede, ha regalato loro una ventata di futuro.

Assente nel pensiero di molti ragazzi, il futuro non c’è perché non viene loro consegnato; vuoto perché già ipotecato; impensabile perché dipinto come problema e non come promessa. Fa male vedere un adulto o un anziano dal volto triste, ma fa ancora più male vedere la stessa tristezza sul volto di un giovane: tristezza nascosta sotto una maschera di sicurezza oppure risolta cercando vie di fuga dalla realtà. Così le tante domande che riempiono un educatore ruotano alla fine attorno ad un interrogativo: “Come far sperimentare che la vita è promessa di bene e non minaccia?”.

Papa Francesco ha invitato i cresimandi e i loro accompagnatori a lasciarsi stupire dalla novità di Dio. “Questa è l’azione dello Spirito Santo: ci porta la novità di Dio; viene a noi e fa nuove tutte le cose, ci cambia”. Il futuro è quindi opera di Dio, non nostra: è lui che porta il futuro dentro il presente e lo fa trasformando le persone con il suo Spirito. La novità di Dio è fatta di volti concreti, di uomini e donne che si lasciano guardare da Cristo, di uomini e donne che regalano, con la loro vita, lo stesso sguardo. Non è un’operazione da esperti: papa Francesco ha aiutato tutti i ragazzi a sentirsi parte della scelta di Dio. “Che bello se ognuno di voi, alla sera, potesse dire: oggi, a scuola, a casa, al lavoro, guidato da Dio, ho compiuto un gesto di amore verso un mio compagno, i miei genitori, un anziano!”.

Un messaggio che non vuole nascondere la fatica: “lasciare che lo Spirito del Signore trasformi le nostre zone d’ombra (…) è un cammino che incontra tanti ostacoli, fuori di noi, nel mondo e anche dentro di noi”. Sono le stesse fatiche che Gesù ha attraversato, ma proprio per questo è lo stesso Spirito che dà la forza per superarle. Parole esplicite, che sgombrano il campo da una lettura troppo facile della realtà; parole che i ragazzi aspettano, sempre alla ricerca di un adulto che sappia mostrare, accanto alla difficoltà della vita, anche la promessa di un aiuto. Parole apprezzate, tanto da far dire ad una ragazza: “è stato bello vedere il Papa e sentire come esponeva le sue parole a noi”. È quell’ “a noi” che fa la differenza.

Prima di salutare la folla di piazza san Pietro, ancora un sguardo al futuro, un futuro che si realizza restando uniti a Gesù: è Lui che permette di scommettere su grandi ideali; è Lui che dà la forza di andare controcorrente. Un invito radicale, alto, impegnativo, ma anche liberante, perché così è il vangelo. Ed è buona notizia anche per un giovane, se la forza dirompente della sua novità non viene ridimensionata.

Questo è stata la giornata vissuta dai ragazzi trentini con papa Francesco: un incontro di festa, di fede, di amicizia, di Chiesa. Un aiuto a guardare la storia di ciascuno e quella dell’umanità a partire dall’orizzonte di Dio, che continuamente apre cammini di futuro lì dove sembravano interrotti per sempre.

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