“Santità! Venga con gli Alpini in Adamello… l’aspettiamo, eh?” – Quante volte avevo pensato, nei giorni precedenti la mia visita in Vaticano, a cosa dire e soprattutto come avrei dovuto rivolgermi al Santo Padre. Del resto non è certo un evento di tutti i giorni potersi trovare vis a vis con il Papa.
L’occasione certamente era propizia, ed anche l’importanza dell’evento che ci trovavamo in quei giorni ad organizzare per conto della Sezione ANA di Trento: il 51^ Pellegrinaggio alpino in Adamello che, per il 2014, sarebbe stato dedicato alla memoria di Karol Wojtyla, o meglio… S. Giovanni Paolo II, il Papa Santo da poco proclamato tale proprio da quel Papa Francesco che andavo ad incontrare a Roma.
Così, grazie alle buone cure ed all’interessamento dell’amico Dino Leonesi, i volontari alpini della Protezione civile ANA di Trento, guidati oltre che dal sottoscritto dal presidente Giuliano Mattei, sono giunti a Roma nel marzo scorso per incontrare il nuovo Pontefice arrivato dall’Argentina e, con l’occasione, ribadire mio tramite l’invito per poterlo avere appunto tra noi in occasione del raduno adamellino nel mese di luglio.
Chi ha già avuto l’onore e anche la fortuna di poter incontrare Papa Francesco, non può certo rimanere insensibile allo sguardo benevolo ed amichevole di questo grande uomo, e dall’estrema disinvoltura con cui si approccia al pubblico di piazza S. Pietro; certamente i Cappelli alpini, almeno nel nostro caso, hanno fatto da “richiamo” per il Papa che non ha mai nascosto la propria amicizia e simpatia per le penne nere, presenti in gran numero nella sua famiglia d’origine; da cardinale di Buenos Aires non disdegnava poi di frequentare la locale sezione ANA Argentina dove ritrovava appunto la familiarità con la sua terra d’origine.
Ecco dunque l’occasione: Papa Francesco si ferma un istante davanti a noi e l’amico Giorgio Debiasi gli porge il Cappello alpino chiedendo d’indossarlo… perché no? Un tripudio di flash ci sommerge ancor prima dell’applauso dei presenti.
Poi come se nulla fosse ci chiede da dove veniamo ed io approfitto per spiegargli in pochi secondi la finalità della nostra visita…. “ehhhh, mi piacerebbe molto… ci penserò” – così risponde alla nostra richiesta, con quella caratteristica inflessione sudamericana.
Confesso che, rientrati a Trento, per qualche tempo ancora abbiamo sperato nella sua partecipazione che, come la cronaca di quei giorni conferma, non si è invece concretizzata. Ciononostante Papa Francesco non ha mancato di far giungere, attraverso il suo delegato Cardinale Re, un forte segno della sua amicizia e condivisione per l’importante evento svoltosi in Adamello, attorno a quelle cime che tanto amò San Karol Wojtyla.
Ora gli Alpini lo aspettano a Trento.
Maurizio Pinamonti
Presidente Sez.ne ANA Trento
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