L’albero del riciclo

Ospiti e operatori del Centro socio educativo dell'Anffas di via Gramsci e una piccola folla di residenti del quartiere della Clarina, a Trento sud, hanno presenziato all'inaugurazione di un albero di Natale del tutto particolare. Si tratta di un cedro assai robusto, vecchio di 30 anni, spuntato quasi come un fungo in un piccolo tratto erboso fra il cemento degli edifici circostanti e l'asfalto della rete viaria del quartiere. Sulle sue fronde sono stati collocati addobbi natalizi, creati dagli ospiti del Centro che per il terzo anno consecutivo hanno voluto consacrare all'ecologia l'albero, dopo averlo liberato da ogni specie di rifiuti che venivano abbandonati tutt'intorno.

Nella fototeca del Centro viene conservata una ricca documentazione del “prima e dopo” la campagna di sgombero. La piccola aiuola si è venuta trasformando in punto di riferimento per tutto il quartiere, asilo d'infanzia e scuole compresi, dove i cittadini sono soliti lasciare al posto di oggetti dismessi e fuori uso, messaggi e suggerimenti per azioni ecologiche comuni che promuovano il rispetto della zona.

Nei giorni scorsi il cambio di rotta su questo boccone di “terra di nessuno” si è ripetuto con la posa degli addobbi, brevi discorsi e un brindisi prenatalizio offerto dalle famiglie, con un forte richiamo all'identità del quartiere, al rispetto reciproco e alla solidarietà con i più deboli. La piccola comunità ANFFAS ha offerto il meglio di se nell'accoglienza di dirigenti, autorità e moltissimi amici. Erano presenti la presidentessa onoraria Maria Grazia Cioffi Basso, il direttore generale Massimiliano Deflorian e l'assessore comunale alla cultura e sport Paolo Castelli, deciso ad incrementare l'offerta sportiva come strumento riabilitativo.

Il giorno prima era stata inaugurata in città dal presidente Luciano Enderle un'analoga struttura che rafforza l'intera rete Anffas presente sul territorio provinciale con 46 centri, 800 ospiti e circa 600 operatori. L'Anffas s'avvia a celebrare il cinquantesimo perchè ha posto le radici in Trentino nel 1965, dandosi poi veste giuridica autonoma rispetto all'Ente nazionale di riferimento. Gran tessitore fu il comm. Enrico Pancheri che ha poi passato il testimone alla signora Cioffi Basso, in una linea di continuità ripercorsa con fervida fantasia dal vignettista Maurizio Menestrina. Egli ha sposato gli ideali dell'associazione con il “Pesce Grazie” – un pesciolino giallo, di compensato, che porta al centro un un cuore dipinto rosso dai ragazzi – diffuso via web in tutto il mondo, umile ambasciatore di infiniti messaggi di amicizia e di solidarietà. E nel periodo natalizio tutte le sedi Anffas promuovono iniziative di sensibilizzazione con il sostegno delle famiglie e delle comunità di appartenenza lungo il delicato e impegnativo cammino della riabilitazione di bambini, ragazzi ed adulti in condizione di disabilità e bisognosi di affetto speciale.

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