Da una parte si parla di crisi del turismo montano, dall'altra c'è la richiesta insoddisfatta (da parte di parrocchie, gruppi giovani, anziani o famiglie) di strutture ricettive con vocazione “sociale”. Ma alcune risposte, a ben guardare, ci sono: una si trova in val di Fassa, a Soraga, ma ha il cuore in tutto il Trentino, perchè la gestisce la cooperativa CASL che conta su una sessantina di soci, in gran parte aclisti.
“Villa Ombretta”, adagiata al sole sopra l'abitato di Soraga, vista panoramica sul Catinaccio, è stata voluta proprio da loro alla fine degli anni '60 a beneficio soprattutto delle lavoratrici operaie. Nell'assemblea della cooperativa, nella tradizionale domenica d'inizio Avvento, si è ribadita la convinzione di un rilancio: “Tutti devono sapere che la casa esiste, e resiste – esordisce la dinamica presidente Anna Cova, pure aclista di quei primi anni – e può rappresentare per la comunità trentina, ecclesiale e non, un capitale da far fruttare”. Lo sanno i soci che “per tener viva questa lunga storia” ai primi di settembre vi hanno trascorso una settimana in un clima genuino (lo testimoniano le foto mostrate all'assemblea), tra passeggiate, qualche dopocena culturale e le canzoni che salgono spontanee attorno alla tavola. “Pensiamo che molti trentini – sottolinea Anna Cova – gruppi di pensionati o gruppi di famiglie potrebbero essere interessati a trascorrere una settimana all'Ombretta. Molti purtroppo non ne conoscono l'esistenza, e il peculiare richiamo sociale”.
Accogliente e sicura dopo la recente ristrutturazione, la casa è lontana dal traffico, vanta molto verde intorno, garantisce quel desiderio di sana alimentazione e quieto relax ricercato da tutti. “Non ne parliamo solo per il forte legame affettivo di tante vacanze estive e per il sacrificio affrontato a suo tempo – precisa don Giuseppe Grosselli, anima storica, ancora oggi al fianco della cooperativa – ma nella fiducia che il turismo sociale abbia ancora un forte valore. Purtroppo molti trentini sono diventati forse più pigri, non vanno più in montagna, tendono a buttarsi…nel mare, ma questa Casa offre un ambiente unico, è invidiata da molti, con un offerta ricettiva popolare e all'altezza dei nuclei famigliari e degli anziani, probabilmente anche delle scuole”.
Per ora la gestione dei turni è affidata ad una società esterna (www.gestimax.it), ma la CASL – in sigla Cooperativa Attività Sociali Lavoratrici – incoraggia chi ha da proporre idee per un utilizzo pieno e una valorizzazione dei 60 posti letto. “A Soraga si possono veramente fare delle ferie diverse – conclude don Bepi – in una casa che ha già reso felice in passato tanta gente”.
Per il promettente futuro di Villa Ombretta può essere reciprocamente prezioso l'interesse di altre realtà ecclesiali (gruppi, cooperative, circoli) disponibili a collaborare per la miglior gestione di un “bene” esemplarmente “comune”.
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