Un libro racconta la Grande Guerra in Val Rendena

La chiesetta alpina di San Valentino in Val Rendena
La Grande Guerra, il conflitto che ha inciso profondamente sulla vita della popolazione della Val Rendena, in occasione del centenario ha mosso la popolazione di Giustino nel realizzare una dettagliata ricerca dalla quale è nato il libro “Giustino e la Grande Guerra” scritto da Marco Ischia e Arianna Tamburini. Studiosi di storia locale, marito e moglie, hanno trovato gli abitanti del paese molto attenti alle proprie radici e pronti ad aprire vecchi bauli e cassetti alla ricerca di fotografie, cartoline, documenti.La ricerca si è appoggiata inoltre su un archivio comunale ricco e ben conservato, e prezioso è stato il lavoro di validi collaboratori come Rudy Cozzini, Guardia del Parco Naturale Adamello Brenta che si sta occupando con passione delle tracce della Guerra tra le montagne, Giuseppe Leonardi, Pio Tisi e dei i volontari del gruppo di lavoro Progetto Skoda che si stanno occupando della valorizzazione del cannone Skoda recuperato in Alta Val Nardis nel Gruppo della Presanella.

Il risultato è un volume corposo con documenti, racconti, fotografie che fanno ripercorrere gli anni della Guerra ma anche l’emigrazione e la vita del paese e dei centri limitrofi nel periodo 1914-1918. La presentazione è avvenuta in una partecipata serata domenica 7 dicembre al teatro comunale del paese. Luigi Maestranzi, il sindaco, ha ricordato gli otto caduti in guerra e le sofferenze e privazioni sofferte dalla popolazione. Inoltre ha parlato del progetto del museo nel ristrutturato edificio storico di casa Diomira che sarà aperto tra la primavera e l’estate prossime e sarà degna sede per il cannone Skoda 10.4, modello del quale ne vennero realizzati solamente cinque esemplari.

Luigi Olivieri, assessore della Comunità di Valle, ha sottolineato il significato di valorizzare i segni del conflitto, impegno assunto in pieno dal Parco Naturale Adamello Brenta che, come ha fatto presente il presidente Antonio Caola, ha realizzato e ultimerà l’anno prossimo diversi itinerari per raggiungere le trincee e cittadelle militari in Val Genova. Vincenzo Zubani ha tenuto collegati gli interventi, mostrando tre oggetti raccolti nelle trincee: un pezzo di granito, la roccia delle montagne sulle quali si combatté, un proiettile inesploso che non ha dunque procurato la morte, un dente di vacca che ricorda che prima che soldati quanti vennero coinvolti erano persone che avevano le nostre stesse esigenze e soffrirono molte privazioni.

La serata è stata resa ancor più coinvolgente grazie all’accompagnamento musicale di Costanza Maestranzi al pianoforte e del soprano Laura Crescini che, presentate da Italo Maffei, hanno proposto brani dell’epoca o che presentavano dei richiami con i temi trattati. Questo libro fa parte di un progetto memoria che il Comune di Giustino intende portare avanti in questi anni, per non dimenticare.

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