La Cupola dei Popoli Contro il Cambiamento Climatico, iniziata ieri a Lima (Perù), proseguirà fino all’11 dicembre. Con lo slogan “cambiare il sistema, non il clima”, lo scopo è quello di fare appello a governi e società in generale sulla necessità di una trasformazione degli attuali modelli economici e di consumo per promuovere il “Buon Vivere”, come alternativa al capitalismo.

Nel corso di questo importante evento, tra i 2000 e i 3000 partecipanti discuteranno gli otto argomenti principali distribuiti in quasi 160 attività, che si svolgeranno tra il Parco dellEsposizione (spazio principale della manifestazione) e altre parti della città. La manifestazione è un modo per raccogliere tutte le proposte provenienti dai diversi settori della società civile, in modo che si arrivi a una definizione delle posizioni e delle richieste che saranno poi presentate ai rappresentanti dei governi e degli altri settori che partecipano alla COP20. Tra le iniziative che possono essere evidenziate, vi è la partecipazione di molti rappresentanti dei popoli indigeni e delle comunità contadine e la presenza della radio “The Summit”, che trasmetterà in diretta la manifestazione e la “Marcia Mondiale in difesa della Madre Terra”. Secondo Antolin Huascar , Presidente della Confederazione Nazionale Agraria (CNA) e portavoce del Summit dei Popoli, il tema del cambiamento climatico richiamerà molte persone da tutto il Paese e non solo, e per la Marcia climatica, prevista per mercoledì 10 dicembre a partire dalle ore 9, si prevede la partecipazione di circa 20.000 persone.

Primo giorno della Cupola dei Popoli

Durante la prima giornata della Cupola dei Popoli, uno degli spazi principali è stato dedicato al III Meeting Nazionale del Patto di Unità delle organizzazioni indigene del Perù, dove si prevede di realizzare un processo di collaborazione tra i popoli indigeni, “perché queste comunità possano affermare la loro identità e difendere i loro territori”, come afferma Lucio Cahuaya Pacoricona dell’Unione delle Comunità Aymara del Perù (UNCA).

In un’altra sala si è svolto invece un incontro sulla “comunicazione per un Buon Vivere”, in cui si è discusso della necessità di una pluralità e diversità di voci nel campo della comunicazione, chiedendo dei limiti alla concentrazione orizzontale dei media, preferendo invece spazi interculturali, con garanzie di libertà di stampa e con accesso, anche da parte dei governi, senza discriminazioni.

D’altra parte, Jorge Aburto, Direttore di Servindi (Servizi Interculturali di Comunicazione) e membro del team di comunicazione della Cupola dei Popoli, ha dichiarato: “Una delle aspettative di questo vertice è quello di sensibilizzare i negoziatori che partecipano alla COP20, nella speranza che subiscano un cambiamento nel cuore. Qui si sta giocando il destino dell’umanità, il cambiamento climatico non è solo un problema scientifico e nemmeno futuro: sta invece interessando le popolazioni indigene ed è già in atto”.

Lo spazio riservato alla Cupola dei Popoli è accogliente e serve come luogo per lo scambio di competenze, laboratori, idee, progetti, movimenti, lotte e altro. L’evento, organizzato da mesi, accoglierà nei prossimi giorni persone da tutto il mondo, invitandole ad unirsi alla mobilitazione globale per affrontare le sfide del cambiamento climatico e l’individuazione di nuove soluzioni. Ogni giorno ci saranno una varietà di presentazioni sui vari argomenti, tra cui la giustizia climatica, la tutela dell’ambiente, i diritti della Madre Terra, gli effetti del clima e molto altro. Mentre il vertice ribadisce l’urgenza della necessità di un cambiamento climatico e metodologico, organizzatori e partecipanti si concentrano sulla celebrazione della vita e degli esseri viventi, facendo diventare la Cupola dei Popoli un vivace luogo di gratitudine e rispetto verso tutto e tutti.

Per ulteriori informazioni visitare:

Radio “summit”: http://mixlr.com/radio-la-cumbre/

Sito web: http://cumbrepuebloscop20.org/

Fan page: https://www.facebook.com/CumbrePueblosCOP20

Jhoanna Cifuentes (Rete Masvos)

Marina Flevotomas