Anche il presidente entrante della COP, Manuel Pulgar-Vidal, ha sottolineato il ruolo fondamentale di questa conferenza nello spianare la strada verso l’accordo di Parigi. E ha ribadito l’intenzione della presidenza peruviana di sfruttare il momento favorevole derivante dall’annuncio dei target 2030 dell’Unione Europea, dall’accordo tra Usa e Cina sulla riduzione delle emissioni e dalla recente iniezione di fondi al Green Climate Fund, agendo per rafforzare tale determinazione a livello internazionale. Ha invitato le Parti a lavorare con spirito creativo, e a includere gli interessi degli attori non statali nelle proprie decisioni. A questo proposito, la designazione dell’11 dicembre come “Lima Climate Action Day” è volta a creare uno spazio per dare voce alla società civile, inclusi i giovani, le donne, e le popolazioni indigene. Pulgar-Vidal ha infine sottolineato l’importanza di conciliare lotta ai cambiamenti climatici e sviluppo, in considerazione del maggiore impatto dei cambiamenti climatici sulle popolazioni già vulnerabili.
La plenaria è stata aperta dal presidente uscente della COP, il polacco Marcin Koroloec. Citando Nelson Mandela, Koroloec ha sottolineato il ruolo dell’educazione come pre-requisito fondamentale per accrescere la consapevolezza ed il supporto nella lotta ai cambiamenti climatici. Dopo gli interventi di Pulgar- Vidal e Figueres, ha preso parola il Sindaco di Lima, Susana Villaran che ha invece enfatizzato la necessità di un nuovo paradigma nella pianificazione e gestione delle città e le opportunità offerte da un maggiore coinvolgimento delle stesse nella definizione delle soluzioni alla sfida climatica. La plenaria si è chiusa con l’intervento di Rajendra Pachauri, chair dell’IPCC, che ha presentato i risultati principali del Quinto Assessment Report (AR5).
Elisa Calliari
Lascia una recensione