Se è vero che le start up sono il termometro della vivacità intellettuale di un territorio, il Trentino si rivela un ambiente fecondo. E' la quarta provincia nella graduatoria nazionale dopo Milano, Roma, Torino per numero di start up innovative iscritte nella sezione speciale del Registro delle imprese: 120 in regione, 100 in provincia di Trento con il 9,6 % di start up innovative per ogni 1000 nuove imprese iscritte nel capoluogo rispetto al 5,3% in Alto-Adige, al 3,1% nel Nord Est e al 2,2% in Italia.
Il dato consolante è emerso lunedì 24 nel seminario organizzato dalla Camera di Commercio I.A.A. di Trento assieme al Ministero dello Sviluppo economico e ad Unioncamere, in collaborazione con Trentino Sviluppo nell'ambito per sostenere le start up innovative come motore di competitività.
Mattia Corbetta, esperto del Ministero dello Sviluppo economico, illustando la legge n.221 del 2012 ha spiegato che "la start up innovativa si distingue dalle imprese tradizionali perché si occupa di innovazione tecnologica, ambisce ad affermarsi a livello internazionale e a crescere in tempi rapidi, è frutto di una pianificazione strutturata capace di adattarsi alle esigenze del mercato e si avvale di competenze e professionalità diverse". Va sostenuta non solo per l'impatto incisivo sulla competitività e sui livelli occupazionali, ma anche perché è un modo di fare impresa che tende a rimediare ai difetti tipici del nostro Paese, frammentato e ripiegato su se stesso. La legge prevede una serie di esenzioni a favore delle start up innovative nella costituzione e nell'iscrizione al registro delle imprese, agevolazioni fiscali, deroghe al diritto societario – sono sottratte alla disciplina del fallimento – e una disciplina particolare nei rapporti di lavoro nell'impresa. "Tali imprese possono avvalersi dell'equity crowfounding, ossia avviare campagne di raccolta di capitale diffuso attraverso portali online autorizzati dove caricare il proprio progetto per attrarre finanziatori – ha spiegato Corbetta – e l'Italia è il primo Paese al mondo ad aver disciplinato il fenomeno con uno strumento normativo apposito". Inoltre è previsto anche l'accesso gratuito e diretto al Fondo governativo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese.
Dopo che Pierluigi Sodini ha ribadito l’impegno di Unioncamere per le start up innovative, Laura Maffei ha illustrato gli strumenti di finanziamento di Trentino Sviluppo, come “Seed Money”, un fondo che prevede un contributo massimo di 150 mila euro. Sono stati presentati infine due esempi di start up di successo: Eco-sistemi s.r.l e Biosoil Expert s.r.l., raccontati rispettivamente da Dario Savini e Andrea Zerminiani.
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