Tutto esaurito per il secondo Tedx Trento, venerdì 21 al Teatro Sociale. Dietro le quinte di un evento “globalizzato” che si moltiplica on line: “Il Ted è il Ted”, dice uno dei prescelti
Il conto alla rovescia dura dall'anno scorso, dalla prima edizione di Tedx Trento. Ma il Teatro Sociale – cornice settecentesca per le idee del Terzo Millennio – è già tutto esaurito da settimane: oltre seicento trentini hanno pagato 30 euro per esserci lì in platea (18 euro, per chi assiste dai palchi), e non pochi si sono quasi autotassati con l'impegnativo biglietto sostenitore: 100 euro!
L'evento sarà a porte chiuse, ma con finestre ben aperte sul mondo, grazie alla trasmissione in diretta on line e una previsione di migliaia di visite. Per tutto l'anno sui canali video potremo rivederci e riascoltare infinite volte le presentazioni filmate dei 15 speakers selezionati: in meno di 15 minuti ognuno di loro – novello Archimede pitagorico, al quale si è accesa una personalissima lampadina – ci racconta a voce un'intuizione, una scoperta, un'idea “in grado di arricchire il mondo”. Così vuole la formula delle conferenze divulgative scientifiche – vero e proprio fenomeno globalizzato partito dagli States e ormai diffuso nel mondo – che, in questo caso, si reggono su un protocollo quanto mai rigoroso: è vero che ogni realtà locale – Tedx Trento appunto – può muoversi con autonomia (apprezzata evidentemente dai numerosi enti pubblici trentini che sono accorsi per entrare nella partnership dell'evento), ma senza infrangere il protocollo internazionale: dall'utilizzo dei loghi, ai tempi cronometrati, fino alle tecniche di ripresa. E' previsto che le telecamere si debbano muovere con scelte studiate e la regia non può derogare dai rigidi criteri previste per la diffusione on line.
La formula – che inneggia alla democratica possibilità di rendere grande l'idea dei piccoli – bandisce forme occulte di pubblicità, ma tanti dei 50 aspiranti allo show delle idee ammettono di voler diventare famosi come quella dottoressa statunitense che ha spiegato scientificamente a Ted il suo ictus: 8 milioni di visualizzazioni il filmato in cui lei appare con un cervello umano in mano ed un midollo spinale attaccato.
“I 15 speaker nei mesi scorsi li abbiamo prescelti soprattutto per la loro capacità di appassionare il pubblico e di interagire con gli spettatori-ospiti nei break della giornata”, assicura Mirta Alberti, referente e unica portavoce di Tedx Trento, alla quale chiediamo come mai tanti giovani abbiano chiesto di fare volontariato in questa seconda edizione (ben 200 si sono presentati per poter servire il catering): “Chi vuol collaborare crede molto in Teds come potente strumento di innovazione sociale”.
Se lo scorso anno ci fu chi si appassionò per un ingegnere “della consapevolezza” e chi batte contro “Il fatalismo protestatario” quest'anno l'elenco degli speaker (solo un quarto i trentini) riserva titoli altrettanto accattivanti: le frontiere della neuroingegneria, la rivoluzione in cucina, il mercato dei sogni, un duetto coreografico del Liceo Bonporti.
Tema di quest'anno: creatività e diversità. Ecco la confidenza di uno dei 15 prescelti, in arte Walter Klinkon, nella vita formatore dei giovani: “Il Ted è il Ted – sussurra – lo scorso anno ero fra il pubblico, prima seguivo l'evento su Internet, sognando di salire sul palco. Sono stato scelto, perchè sono anche illusionista e dimostrerò che la magia è sempre un passo avanti della creatività”. Come? “Raccontando la storia di un bambino che non aveva sogni, ma un giorno è riuscito a realizzarli”.
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