Tav Brennero, il gioco vale la candela?

La nuova linea ferroviaria ad alta velocità e capacità da Monaco a Verona – 218 km di lunghezza dal confine a Verona, di cui 191 in galleria; 11,4 miliardi di euro di costo per l’Italia, secondo le stime ufficiali, 63 miliardi secondo le stime indipendenti – si giustifica ancora? Sulla base dello studio indipendente dell’analisi costi-benefici dell’opera, realizzata dal Politecnico di Milano, il Movimento 5 Stelle avanza più di un dubbio e lo scorso 7 novembre ha depositato una risoluzione in Commissione Trasporti alla Camera. Il documento impegna il Governo a produrre una nuova analisi costi-benefici “basata su rilevazioni di traffico aggiornate”, a “desecretare il piano economico-finanziario del Tunnel di base” (richiesto a luglio, ma non ancora ottenuto) e a fornire le analisi costi benefici e i piani economico-finanziari delle tratte di accesso sud (il completamento “Ponte Gardena (Nord) – Prato Isarco (Sud)”, la circonvallazione di Bolzano e quella Trento-Rovereto).

La “Valutazione indipendente dell’Analisi Costi Benefici ufficiale della nuova galleria di base del Brennero”, commissionata dal M5S al dipartimento Traspol del Politecnico di Milano, rileva l’obsolescenza dei dati utilizzati per le analisi costi benefici dell’opera, che sovrastimano il traffico futuro lungo l’asse del Brennero e sottostimano invece la capacità di trasporto della ferrovia esistente. “Il presunto rapporto positivo tra i costi e i benefici dell’opera – afferma il deputato Riccardo Fraccaro – è una bufala che il Governo e la BBT SE (la società incaricato della progettazione del tunnel ferroviario sotto il Brennero tra Innsbruck e Fortezza, ndr) hanno tenuto nascosta nei cassetti per più di 10 anni e che è stata resa pubblica solo grazie al M5S”.

Secondo il M5S, il nuovo studio “rafforza la posizione di chi crede che il TAV del Brennero sia un’opera inutile e dannosa, ideata per iniziativa ed esclusivo interesse delle lobbies del cemento”. Un progetto che non serve a diminuire il traffico merci autostradale e l’inquinamento che ne deriva, e quindi neppure a migliorare in modo significativo la salute pubblica.

Sempre in tema di grandi opere, nella riunione del 10 novembre scorso il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), che pochi mesi fa aveva approvato il progetto preliminare del primo lotto dell’Autostrada A31 Valdastico Nord (Piovene Rocchette – Valle dell’Astico), la cosiddetta “Pirubi”, è tornato ad affrontare la questione, ribadendo la volontà di superare l’opposizione della Provincia Autonoma di Trento all’opera. Di Pirubi si parlerà a Besenello venerdì 14 novembre (ore 20.30, Biblioteca comunale).

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