La consegna lavori – cioè il giorno dal quale si poteva iniziare a cantierizzare l’opera – reca la data del primo ottobre 2003. Quella di “apertura al traffico” – espressione utilizzata volutamente dalla Provincia – è il 10 ottobre 2014. Ma quello della definitiva “fine lavori impianti” è in realtà ancora nelle previsioni, cioè l’autunno 2015.
Basterebbero queste tre date per raccontare il calvario della Variante Ovest rivana. Quattro chilometri e mezzo di strada che da qualche giorno permettono agli automobilisti di andare dal centro storico di Riva alle porte di Arco in circa cinque minuti. Tempi ottimi considerando l’attuale congestione della statale Riva-Arco, ma che andavano raggiunti molti anni fa e non dopo 11 anni di lavori a singhiozzo. A complicare le cose sono stati i fallimenti di tre aziende coinvolte nell’opera. E ogni volta ricorsi, tribunali, nuove gare, ripartenze.
La prima parte della variante era stata aperta già un paio di anni fa e collegava via Circonvallazione a Riva (a poche centinaia di metri dal porto antico) alla zona della Baltera. Allo stesso modo già da un paio di anni era stato concluso l’allargamento di via S.Andrea, che collega la Ss45bis alla zona di Ceole. Restava da chiudere il “buco” – chilometrico per la verità – tra la zona del polo fieristico e quella dell’area artigianale arcense. Cosa fatta con questa ultima apertura.
Il tratto inaugurato il 10 ottobre – allo scopo si è svolta una conferenza stampa proprio in una delle gallerie artificiali, con l’assessore provinciale Gilmozzi e il sindaco di Riva Mosaner – prevede un primo tratto in superficie, quindi uno in trincea e infine tre gallerie, quelle di “Varone”, “Varoncello” e “Pasina”.
Ora la Provincia può fornire i numeri complessivi della sofferta variante: 4.595 metri totali di cui 3.308 all’aperto e 1.287 in galleria. Una larghezza minima di 7 metri e mezzo. Base di appalto da 34 milioni di euro e costo generale di 59 milioni e mezzo.
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