Pagine di comunità

Un lavoro corale dei cittadini per un album fotografico che racconta la storia della borgata

Nel giro di un mese le 1500 copie stampate sono andate a ruba. Sugli scaffali della biblioteca comunale ne rimane solo un centinaio. Tanto che si sta già pensando ad un’altra pubblicazione, arricchita con nuove foto. Le famiglie del paese che hanno contribuito alla realizzazione di “Tempo fa a Mezzolombardo” hanno fatto la coda per portarsi a casa, in omaggio, l’album fotografico che raccoglie uno spaccato significativo della storia della borgata della piana Rotaliana nel corso del tempo. Una panoramica che comprende, ad esempio, clic di cerimonie religiose, famiglie in posa, contadini al lavoro nei campi, sagre e fiere, bande e cori, trasporti, attività artigianali e industriali, imprese, cantieri, negozi, bar e alberghi, chiese e linee ferrate. In più di un caso, sorta di ipertesto, è stato possibile identificare con nome e cognome i soggetti degli scatti.

In sintesi, la pubblicazione, molto curata nella veste grafica e nella composizione delle pagine, va a definire, capitolo dopo capitolo, tutto ciò che ha caratterizzato la comunità. Nelle 224 pagine sono oltre 250 le immagini in bianco e nero presenti che vanno dalla fine dell’Ottocento agli anni Sessanta del secolo scorso. “C’è stato parecchio interesse per questa operazione promossa dall’amministrazione comunale – sottolinea Nadia Turrini, responsabile della biblioteca municipale che ha curato l’iniziativa – In tanti hanno ritrovato nelle pagine del libro la storia della propria famiglia, come di altre, ma anche molti aspetti e momenti del passato di questa comunità”. Un lavoro corale che continua, la raccolta dei materiali infatti va avanti, e che ha comportato circa tre anni di lavoro da parte di un team di appassionati. Se la maggior parte delle fotografie che, pagina dopo pagina, scandiscono il passare dei decenni provengono dalle raccolte private, è toccato a Mariano Concin, già comandante della polizia municipale e che di fotografia si occupa da anni, e a Gianfranco Franzoi, una vita da marmista e una passione sfrenata per la documentazione del territorio, fare sintesi, mettere in fila i clic più significativi che testimoniano l’evolversi della borgata. Con loro ha collaborato l’accademico Tommaso Mariotti, già autore di diverse pubblicazioni sul Tirolo storico, che ha fornito l’inquadramento storico, mentre l’architetto e urbanista Danilo Dalla Brida ha curato i brevi testi di accompagnamento. Il libro è poi costellato di Qrcode, che permettono, con qualsiasi smartphone collegato ad internet, di accedere a diversi livelli di approfondimento, dalle enciclopedie pubbliche ai sistemi di georeferenziazione. Inoltre, le immagini ambientali d’epoca che è stato possibile riconoscere sono state messe a confronto con le attuali tramite Streetview di Google. “Questo documento – riflette Dalla Brida – non vuole essere un melanconico rimpianto di altre epoche ma una “bussola” che ci racconti da dove veniamo, ci dia il modo di fare il punto e capire dove ci sentiamo di dover andare”.

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