Bolzano – L’Adige determina e caratterizza dal punto di vista ambientale, economico e sociale la più grande area del fondovalle altoatesino: le valli dell’Adige e la Bassa Atesina. Accanto alle sue molteplici funzioni, però, il fiume può assumere un volto pericoloso e provocare gravi danni, come testimoniano le numerose esondazioni del passato. Al corso d’acqua che unisce Sudtirolo, Trentino e Veneto è dedicato un convegno che la Ripartizione Opere idrauliche della Provincia di Bolzano organizza in collaborazione con la Libera Università di Bolzano. Si parlerà tra l’altro di gestione moderna del corridoio fluviale da un punto di vista europeo e nazionale. Di management del fiume Adige riferirà Roberto Casarin, segretario generale dell’Autorità di bacino dell’Adige, per quanto attiene il contesto nazionale, mentre in riferimento a quello regionale, interverrà Rudolf Pollinger, direttore della Ripartizione provinciale Opere idrauliche. Altri temi: la pianificazione del pericolo sull’Adige, esperienze e prospettive riferite al trasporto solido e morfologia del fiume, interventi geotecnici e misure antipiena. Nel pomeriggio si parlerà anche della valle dell’Adige quale fattore economico, della funzione ricreativa e del tempo libero, dell’ambiente ittico e degli interventi ecologici sul fiume.
Il convegno si aprirà col saluto dell’assessore provinciale Arnold Schuler alle ore 9.00 di mercoledì 26 novembre, nell’Aula Magna dell’Università di Bolzano. Gli interessati possono iscriversi entro l’11 novembre (0471 414539).
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