A cinque mesi dall’avvio, il Fondo di solidarietà promosso dal Decanato di Trento per aiutare le persone in difficoltà economiche ha raccolto 107 mila euro, denaro che è frutto della collaborazione tra parrocchie, enti e privati cittadini. Le parrocchie di Trento che hanno aderito all’iniziativa hanno raccolto 34mila 800 euro, mentre dagli enti sono stati donati 47 mila 300 euro, di cui 31 mila dall’Ucid, l’Unione cristiana degli imprenditori dirigenti. 25 mila 300 euro arrivano invece da privati.
Le domande, grazie al passaparola, sono in crescita. “Ci ha stupito – dice Gianni Benedetti, presidente dell’Istituto per il sostentamento del clero nonché coordinatore del comitato di gestione del Fondo – che su 77 domande presentate, 38 arrivino da cittadini italiani e 39 da persone straniere. Questo dà l'idea che la difficoltà è forte anche nella comunità trentina. In diversi casi la perdita del lavoro ha stravolto l'equilibrio delle famiglie”.
Per il momento sono state accolte 52 domande, per un totale di 38 mila euro distribuiti a persone e famiglie in difficoltà; il fondo prevede interventi “una tantum”, di 1000 euro ciascuno salvo casi di emergenza. “Il comitato che valuta le domande, composto da volontari, si riunisce ogni settimana – spiega Benedetti – e fa un'istruttoria molto approfondita sulle domande, in stretta collaborazione con la Caritas e le assistenti sociali del Comune di Trento. Il criterio chiave è lo stato di bisogno 'straordinario', che gli interventi normali di Caritas e Comune non sono in grado di soddisfare: sfratti in atto, taglio della luce o del gas, spese scolastiche… I nostri tempi sono molto rapidi: una decina di giorni”. Oltre all'intervento economico, il comitato si fa carico anche di un'azione di sostegno nella gestione economica con i soggetti coinvolti: l'azione del fondo non vuole far cadere la persona o la famiglia nella trappola dell'assistenzialismo bensì essere di stimolo per uscire dalla situazione di fragilità.
La raccolta prosegue. “Oltre che un gesto di carità, è anche il segno che come comunità cristiana ci siamo, e ci sta a cuore la nostra città. Vogliamo continuare – è l'appello del decano di Trento don Corrado Prandi – migliorando alcuni aspetti perfettibili: ad esempio i Punti di Ascolto Parrocchiale. Serve una rete ancora più capillare, al momento ce ne sono, ma non sono ancora sufficienti”.
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