“Occorre che nella proposta ecclesiale, pur presentando con chiarezza l’ideale, indichiamo anche elementi costruttivi in quelle situazioni che non corrispondono ancora o non più a tale ideale”, è la raccomandazione di fondo della “Relatio”, presentato al Sinodo lunedì dal card. Péter Erdõ, a conclusione della prima settimana di lavoro sul tema della famiglia. Si fa notare che in molti Paesi un “crescente numero di coppie convivono ad experimentum, senza alcun matrimonio né canonico né civile” ed è “in continua crescita il numero di coloro che, dopo aver vissuto insieme da lungo tempo, chiedono la celebrazione del matrimonio in chiesa”. Quanto ai motivi della convivenza, per i padri “è spesso scelta a causa della mentalità generale, contraria alle istituzioni e agli impegni definitivi, ma anche per l’attesa di una sicurezza esistenziale (lavoro e salario fisso)”. In altri Paesi, le unioni di fatto “sono molto numerose, non per motivo del rigetto dei valori cristiani sulla famiglia e sul matrimonio, ma soprattutto per il fatto che sposarsi è un lusso, cosicché la miseria materiale spinge a vivere in unioni di fatto”. “Anche in tali unioni – ha detto il relatore del Sinodo – è possibile cogliere autentici valori familiari o almeno il desiderio di essi”.
Tutte queste situazioni, per i padri, “vanno affrontate in maniera costruttiva, cercando di trasformarle in opportunità di cammino verso la pienezza del matrimonio e della famiglia alla luce del Vangelo”, accompagnandole “con pazienza e delicatezza”. “individualismo esasperato snatura i legami familiari e finisce per considerare ogni componente della famiglia come un’isola, facendo prevalere, in certi casi, l’idea di un oggetto che si costruisce secondo i propri desideri assunti come un assoluto”. Lo ha detto il cardinale Erdõ, che nella prima parte della “Relatio” ha fatto notare che “la più grande prova per le famiglie del nostro tempo è spesso la solitudine, che distrugge e provoca una sensazione generale d’impotenza nei confronti della realtà socio-economica che spesso finisce per schiacciarle.
Tra i problemi affrontati anche quello degli omosessuali (che riprendiamo a pag.1) e dei divorziati risposati. Quindi attenzione ai bambini: “Molti sono i bambini che nascono fuori dal matrimonio, specie in alcuni paesi, e molti quelli che poi crescono con uno solo dei genitori o in un contesto familiare allargato o ricostituito”. I bambini, in particolare, “spesso sono oggetto di contesa tra i genitori e i figli sono le vere vittime delle lacerazioni familiari”.
Martedì “in seguito alle reazioni e alle discussioni” seguite alla pubblicazione della “Relatio post disceptationem” e al fatto che “la sua natura non è stata spesso correttamente compresa”, la segreteria del Sino ha ricordato che la “Relazione dopo la discussione” è “un documento di lavoro che riassume gli interventi e il dibattito della prima settimana del Sinodo e ora è proposto alla discussione dei membri del Sinodo nei Circoli Minori, come prevede l’Ordo Synodi”.
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