Il castagno è soggetto ad alternanza più di altre specie da frutto. Le cause sono molteplici. Quest’anno è stato determinante il clima piovoso. Le feste sono comunque motivate
Nel mese di ottobre anche quest’anno si sono svolte o sono in programma in tutte le zone castanicole del Trentino feste dedicate a castagne e marroni. Servono per avvicinare la gente ad un frutto che fino a qualche decennio fa rappresentava un alimento energetico a basso costo per la popolazione delle valli trentine, mentre in tempi più recenti ha assunto le caratteristiche di prodotto prelibato e ricercato.
Allo stato attuale la produzione, rappresentata quasi esclusivamente da marroni, si può stimare compresa tra 1.000-1.500 quintali ricavati su base annua da una superficie di circa 260 ettari di castagneto.
La resa ad ettaro è molto variabile da un anno all’altro. In un impianto che ospita mediamente 60 piante si dovrebbero raccogliere 12-14 chilogrammi di marroni per pianta, arrivando a 8 quintali per ettaro. Ad interferire, in senso negativo, sulla quantità di frutti prodotti possono concorrere varie cause. Fino a qualche anno fa molte piante erano colpite da cancro, malattia di origine fungina che, a partire dagli anni ’30 del ‘900, ha devastato i castagneti, provocando il disseccamento del legno e quindi annullando la capacità di fruttificazione delle branche colpite. La malattia è stata progressivamente debellata grazie ad estese operazioni di recupero dei castagneti tramite rimondatura dalle parti disseccate, il sovrainnesto di polloni radicali nati da ceppaie o da frutti isolati con marze di marroni e la diffusione di un ceppo ipovirulento del fungo. Da qualche anno si incolpa un insetto denominato vespa galligena del castagno le cui larve provocano la crescita di malformazioni (galle) sui nuovi germogli ed un conseguente calo di produzione. La vespa galligena sta per essere soprafatta da un nemico naturale denominato moscerino cinese che parassitizza le larve. L’insetto antagonista si alleva in laboratorio o in impianti dedicati e viene liberato nelle aree infestate dalla mosca.
Ma a svolgere il ruolo prevalente di condizionatore della quantità di marroni o castagne prodotte annualmente è l’andamento climatico. Le fasi del ciclo vegeto-produttivo più delicate coincidono con i mesi di giugno e di agosto. In giugno si volge il delicato processo delle fioritura. Il polline dalle infiorescenze maschili (amenti) viene trasportato dal vento o dagli insetti sui fiori femminili che sono posti alla base degli amenti. Il clima ideale per un regolare svolgimento della fecondazione e conseguente formazione dei frutti (ricci) è caldo-umido. In agosto si assiste al diradamento naturale dei ricci in sovrannumero (cascola). In caso di perdurante siccità la cascola può risultare eccessiva.
Quest’anno a causa delle piogge persistenti e della temperatura inferiore alla media stagionale la cascola è stata molto ridotta e i ricci sono rimasti piccoli. Giova far presente che il clima condiziona anche l’attività di insetti e funghi che possono ridurre la quantità dei frutti. Nel periodo precedente la raccolta, sempre a causa delle piogge persistenti, si sono verificate forti infezioni di un fungo (fersa) che ha provocato la caduta anticipata delle foglie, interferendo negativamente sullo sviluppo terminale dei frutti nei ricci. Solo a fine raccolta si potrà dire quanto elevata sia stata la percentuale di frutti bacati, cioè colpiti dal verme (Cidia tardiva)
Concludendo si può dire che le annate di pieno raccolto non rappresentano la regola. Ciò nonostante i castanicoltori trentini mantengono alto lì’impegno lavorativo e promozionale, tanto da meritare, riteniamo, una attenzione particolare nell’assegnazione dei finanziamenti previsti da Piano di sviluppo rurale 2015-2020.
A titolo esemplificativo, si riportano da una relazione della Cooperativa castanicoltori del Trentino (anno 2010), i dati aziendali medi relativi alla superficie coltivata a marroni di un ettaro di castagneto da frutto (media 60-70 piante adulte per ettaro) con commercializzazione a clienti privati ed in occasione della festa della castagna.
Fioroni 0,50 quintali venduti a 8 euro a chilogrammo; frutti di I^ qualità 3 quintali venduti al prezzo di 5,50 euro; frutti di II^ qualità 2 quintali venduti a 3,50 euro; frutti di III^ qualità 3 quintali venduti a 1,50 euro. Totale quantità 8,50 quintali; totale ricavi 3.200 euro. Spese vive: ammortamenti 250 euro; attrezzature e macchine 250; fertilizzanti 200; sacchetti ed etichette 50. Totale 750. Numero ore lavorative 450; reddito netto euro 2.450; reddito netto per ora lavorata 5,44 euro.
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