«La gioia tre anni fa per l’indipendenza e un futuro di pace del Paese è durata poco. In Sud Sudan da metà dicembre del 2013 il conflitto tra le forze fedeli al presidente Salva Kiir e i ribelli guidati dal suo ex vice Riek Machar hanno causato almeno diecimila morti e costretto un milione di persone ad abbandonare le proprie case». E’ la testimonianza di suor Pierina Carli sulla drammatica situazione in Sud Sudan, dove la missionaria comboniana, 75 anni di Vigo Lomaso, lavora da 20 anni a fianco dei più deboli. L'ha portata sabato scorso alla veglia missionaria in Duomo e ai microfoni di radio Trentino inBlu: “Il nostro Paese è sull’orlo della catastrofe umanitaria, fatta di fame, soprusi, malattie infettive e mortali. Pesanti combattimenti continuano anche a Renk, il villaggio dove si trova la nostra missione, e incessante è l’arrivo ogni giorno di rifugiati in fuga”.
Bambini malnutriti, donne e anziani trovano conforto e le cure sanitarie essenziali nei campi allestiti dalla missione, negli orfanotrofi e nei rifugi allestiti nelle parrocchie. “La Chiesa cattolica – aggiunge suor Pierina – è sempre in prima linea, assieme ad alcune Ong internazionali, nel proteggere le persone, talvolta interponendosi tra civili e combattenti”. Infine, la missionaria lancia un accorato appello a pregare per la pace. “Oltre che alle donazioni per far fronte all’emergenza umanitaria, abbiamo bisogno delle vostre preghiere per chiedere a Dio la fine delle violenze e il ritorno della pace”. Motivi di fiducia sono legati ai negoziati di pace, sospesi più volte, che dovrebbero riprendere ad Addis Abeba il prossimo 16 ottobre.
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