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Confindustria Trento interviene nel dibattito sul Tfr in busta paga proposto dal Governo Renzi. “Siamo contrari – spiega il presidente degli industriali trentini Paolo Mazzalai – a qualsiasi operazione che possa avere ripercussioni negative sulla liquidità delle imprese, soprattutto in un momento di stretta del credito. Senza contare che spendere oggi risorse che vengono accantonate per il futuro, non ci sembra un’operazione lungimirante. Attendiamo i dettagli della proposta del Governo, in particolare l’idea che siano le banche ad anticipare il Tfr. L’importante è che poi le imprese non si trovino a dover pagare anche gli interessi sulle somme anticipate”.
“Confindustria stima che l’anticipo del Tfr ammonti a 10-12 miliardi di euro”, spiega il direttore Roberto Busato. “Il rischio è che a beneficiare di questo intervento siano le banche e il fisco, non i lavoratori o le imprese. Senza contare che metterebbe in difficoltà la previdenza complementare. Condividiamo le preoccupazioni di Laborfonds, perché la misura del Governo può avere serie ripercussioni sul futuro dei lavoratori e delle loro famiglie”.
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